
La Fiorentina cerca il suo 10, ha bisogno del vero Gudmundsson
L'edizione odierna del Corriere dello Sport si concentra sulla figura di Albert Gudmundsson. L'ex Genoa è arrivato in viola nell'estate del 2024 dopo una stagione da urlo in Serie A con i rossoblu. Complici una serie di problemi fisici che lo hanno colpito dal suo arrivo ad agosto fino a metà stagione e la vicenda giudiziaria con l’attesa sentenza del tribunale islandese, il numero 10 gigliato in viola non ha mai dimostrato per intero il suo valore. Quest'anno era partito forte con il gol del 3-0 a Presov contro il Polissya, poi si è di nuovo fermato. Pioli a livello non gli ha assegnato una posizione rigida, dandogli la possibilità di svariare lungo il fronte offensivo. Per adesso nelle quattro partite fin qui disputate dalla Fiorentina ha giocato da seconda punta nelle due sfide europee contro il Polissya e da trequartista in Serie A.
Il problema però è che non ha quasi mai inciso. Rispetto alla sua esperienza genoana la cosa che più balza all'occhio è la differenza nei dribbling, sia tentati che riusciti. Facendo la media con i minuti giocati nelle ultime due stagioni in Liguria e qin tutta la sua avventura viola, si passa da un tentativo di dribbling ogni 26' con i rossoblù a uno ogni 44' con i viola. E si passa da un avversario saltato ogni 52' a uno ogni 81'. Gudmundsson deve osare di più, tentare maggior mente il dribbling ed avere più voglia di incidere, solo così la sua presenza in campo ha senso.






