Cosa aveva detto Tare e perché Gimenez è rimasto (tra le lamentele e le spinte del padre)

Santiago Gimenez doveva andare via dal Milan. Il suo destino era praticamente segnato sin dalle parole di Igli Tare dello scorso 24 giugno: "Stiamo valutando per una nuova punta sia in Italia che fuori dall’Italia: è una questione di caratteristiche e per il gioco della nostra squadra è fondamentale. Deve essere un giocatore con caratteristiche completamente diverse da quelle che ha Gimenez che non è un centravanti alla Giroud: dobbiamo essere bravi a completare queste due cose insieme”. Poi, il mercato ha detto altro: come attaccante è arrivato Nkunku, non esattamente una punta alla Giroud, e Gimenez è rimasto.
Lamentele
Il padre del messicano, però, non le ha mandate a dire. Intervistato da ClaroSports, media sportivo messicano, il papà ha dichiarato: “Non sapevamo cosa stesse succedendo: era titolare, ma volevano venderlo. La verità è che era tutto molto confuso. È molto raro che un direttore sportivo faccia quelle dichiarazioni. L'agente di Santi è sempre stata in contatto il club. Il club ha avuto la possibilità di fare quello scambio, ma Santi non è mai stato consultato sulla situazione. Ci sono stati rumors, ma la realtà è che Gimenez è un giocatore del Milan, ha un contratto, e lunedì mattina tutte le parti si sono incontrate: il presidente (probabilmente si riferisce all'amministratore delegato Giorgio Furlani, ndr), il direttore sportivo e i consiglieri come Ibrahimovic, che ha avuto un ruolo importante, hanno deciso che Santi sarebbe rimasto. Hanno insistito per quello scambio, ma non è mai stato confermato”.
Dipende da lui
E Santiago, alla fine, è rimasto al Milan, premiando la sua ferma volontà. Ora, però, il posto deve conquistarselo e il padre gli ricorda che molto dipenda da lui: "Dobbiamo stare tranquilli. Quello che è successo deve rafforzarlo, deve toccare l’orgoglio di Santi dopo tutto questo. Il Milan è un club importante e ti chiede tanto. Lui ci ha dato tanta tranquillità: ci ha insegnato come comportarci con alla sua età, tenendo calmi i nervi, gestire le emozioni. La carriera del calciatore è breve e credo che abbia molto margine di crescita. Sono rassicurato non solo da ciò che vedo in campo, ma anche da ciò che vedo fuori. Dipenderà tutto da Santi. Alla fine, credo che dipenda da dove vuole andare. È in un club che ama, ma se se ne va, la vita non è finita".
