
Dove è il Gudmundsson di Genova? L’imprevedibilità sembra svanita e la Fiorentina attende segnali concreti
Albert Gudmundsson continua a deludere le attese in casa Fiorentina. Doveva essere l’uomo in grado di spostare gli equilibri, il giocatore capace di aggiungere imprevedibilità e qualità all’attacco viola, ma quel guizzo visto a Genova sembra già un ricordo lontano. Contro il Pisa, l’islandese è stato quasi impalpabile, il peggiore in campo, incapace di incidere nonostante il ritorno in campo nella sua collocazione ottimale da trequartista. Il problema, più che tecnico, sembra tattico e mentale. La leggerezza di gioco che lo aveva caratterizzato a Genova, la capacità di puntare l’uomo e creare superiorità, con la Fiorentina non c’è più.
L’addio di Palladino e il passaggio a un calcio meno diverso avevano creato le condizioni ideali per l’esplosione di Albert, ma nemmeno con Pioli al timone è arrivato lo squillo giusto. Rientrante dall’infortunio alla caviglia, Gudmundsson ha cercato di ritrovare ritmo e fiducia, ma la prestazione contro i toscani non è stata all’altezza e si somma a un periodo in cui l’islandese non è ancora riuscito a sbocciare. La Fiorentina ha investito una cifra considerevole per acquisirlo definitivamente in estate: 13 milioni di euro (che si sono andati a sommare agli 8 già versati un anno prima), con un contratto quadriennale che prevede un ingaggio netto di 2,2 milioni di euro.
Un investimento che, al momento, non sta rendendo i frutti sperati. La domanda ora è inevitabile: quello visto a Genova era solo un lampo isolato o l’exploit è ancora possibile? Stefano Pioli avrà il compito di invertire la rotta, cercando di far ritrovare al suo giocatore quel guizzo che possa tornare a incidere nei momenti chiave. La Fiorentina, in un avvio di stagione decisamente negativo, ha bisogno di segnali concreti da chi, come Gudmundsson, sarebbe dovuto diventare ed essere protagonista.





