
Aspettando (ancora) Gudmundsson: i numeri horror della prova dell'islandese
Aspettando Albert Gudmundsson. La necessità di scomodare Beckett e parafrasare uno dei capolavori del teatro dell’assurdo si è resa inevitabile: nel sempre più critico inizio di stagione della Fiorentina, e a poco più di un anno dall’esordio dell’islandese in maglia viola (22 settembre 2024), la miglior versione del numero 10 gigliato continua a essere più invocata che ammirata. Questo il commento del Corriere Fiorentino sull'ennesima prova impalpabile di Gud.
Il punto di partenza resta impresso nella mente: nel settembre di un anno fa Gudmundsson faceva il suo esordio in maglia viola con una doppietta nel successo in rimonta 2-1 con la Lazio che avrebbe dato il via a una striscia da 9 vittorie e 1 pareggio in 10 partite, ma srotolando i fili del tempo il presente pretende (e attende) risposte diverse. Ieri l’islandese ha concluso la sua partita (al 74’) con zero tiri verso la porta difesa da Semper, tre tocchi nell’area avversaria e per quanto la precisione nei passaggi sia stata dalla sua parte (92% su 24 tentati), 12 palloni persi, con una posizione media in campo sulla stessa linea di Dodò e Gosens e leggermente arretrata rispetto a Fazzini, quindi ben lontana da quella di Kean. In campionato Gudmundsson non segna da 650 minuti. Nella sala d’attesa, così, il tempo scorre e le partite si accumulano, aspettando (il vero) Gudmundsson.





