
Fiorentina e il principio del 'quando il gioco si fa duro...': in campo con i big
Quando il gioco si fa duro i duri devono iniziare a giocare, più o meno quello che in questo momento deve fare la Fiorentina. Nei guai con 11/14 titolari, fuori dai guai con gli stessi sui quali tecnici e società hanno puntato tanto questa estate. Le ultime voci per la formazione di stasera parlano infatti di una squadra senza tante rotazioni, molto simile a quella di Pisa, eccezion fatta per Kean ovviamente che sarà squalificato.
L’idea di Pioli è dare insomma continuità e spazio più o meno agli stessi giocatori. La rosa a disposizione di Stefano Pioli è ampia e fatta di buone e promettenti riserve ma ora è il momento di portare avanti, quanto più possibile, le scelte fatte e permettere agli stessi 11 o pochi più (tanto poi ci sono anche 5 cambi) di riscattarsi e trovare la strada giusta. La Conference d’altronde è importante più di altre volte, perché la società ci punta per mettere in bacheca finalmente un trofeo e Pioli non vuole passi falsi che comprometterebbero subito il percorso e butterebbero nello sconforto tutto l’ambiente. Non vuole insomma che passino messaggi di una partita meno importante e dunque da giocare con chi ha avuto meno spazio.
D’altronde ad inizio stagione i titolari non possono darsi l’alibi della stanchezza anche se i Nazionali da luglio hanno avuto poco tempo per rifiatare. Domenica arriverà la Roma capolista (con la stessa stanchezza dell’infrasettimanale europeo tra l’altro) ma il Sigma Olomouc e la Conference nella testa dei giocatori non deve essere da meno






