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tmw / fiorentina / L'editoriale
Incazzati e assenti, ma adesso coppa!TUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Stefano Prizio
per Firenzeviola.it

Incazzati e assenti, ma adesso coppa!

Sono giovani, belli, ricchi e calciatori, ma i ragazzi tinti di viola giocano scuri in volto, poco inclini al dialogo tra loro, insomma  incazzati, lo hanno visto tutti da piccoli segnali, nessuno eclatante, ma tutti fastidiosi alla vista, non che una squadra debba essere un idillio di amorosi sensi, ma mandarsi a quel paese così spesso denuncia un clima, il clima della Fiorentina di questa stagione iniziata in modo insoddisfacente e che produce angustie più che entusiasmi, un’atmosfera da incazzati ed assenti dato che al momento  non si notano nè corsa nè qualità nè risultati. Perciò ad essere incazzati sono anche i tifosi, con qualche ragione in più rispetto ai giovanotti che difendono i colori della squadra, i tifosi si rammaricano per i risultati e anche per come sono arrivati, come il pari rubacchiato a Pisa, ma non sono assenti, anzi sono immancabilmente presenti.

Invece guardando alle altre componenti di questo nostro ambiente viola tristanzuolo: il proprietario resta ritirato nei suoi States, Commisso aveva solo detto andandosene che sarebbe tornato a settembre, settembre è passato, ma Commisso è rimasto a casa sua. Per il resto del club il Dg Ferrari per esserci c’è, ma oltre le parole che precedono le partite non va, il Ds Pradè che l’anno scorso cannoneggiava Palladino è sì rimasto saldo in sella ma quest’anno è muto come un pesce, mentre Goretti non è pervenuto (ma ha egli il dono della favella?). È questo il piccolo sunto di una dirigenza assente più che incazzata, difatti in casa viola pare di assistere ad una radunata di presenze assenti o assenze presenti se si passa il doppio ossimoro. Presenza e chiacchiere quindi son lasciate tutte alla stampa e ai tifosi.

A Pioli quindi non resta che arrangiarsi da solo e taluni diranno con alcune ragioni che per 3 milioni l’anno lo può ben fare. La speranza è riposta nella filosofia del famoso quarterback dei New York Jets Joe Namath il quale disse come per vincere occorra perdere e poi incazzarsi, alla Fiorentina si incazzano tutti prima per vedere se infine dovesse portar bene. Fatta la piccola analisi un po’ avvilente dei casi di casa nostra, l’attualità dice coppa: stasera alle 21,00 infatti c’è l’appuntamento infrasettimanale amato e odiato con la Coppa portaombrelli. 

A molti piace snobisticamente pensare che la dimensione della Fiorentina sia quella dei trofei europei più prestigiosi come la popputa ed orecchiuta coppa che si contendono le squadre del salotto buono. Eppure questi anni americani dovrebbero averci ammaestrati come sia esattamente questa la dimensione viola, è questa infatti l’asfittica realtà attuale, adesso qualcuno sussurra che l’ordine di scuderia sia vincere finalmente la finale che si giocherà a Lipsia sacrificando anche il campionato. Ora, a parte che per forza non si fa neanche l’aceto, come diceva il nonno, ecco sarà forse per questo che la Fiorentina ha 3 punti in campionato, perchè lo sta volutamente sacrificando. Spirito di patate a parte comunque sia bisogna cominciare con la fase di Conference e giunge a Firenze l’Olomuc, squadra ceca nelle cui giovanili iniziò Ujfalusi, giocatore molto amato a Firenze, ad averne oggi come Tomas!

Alla conferenza rituale della vigilia giovialità e buonumore non paiono la cifra distintiva dei convenuti Pioli e Piccoli, i visi non sembrano particolarmente atteggiati al riso, le parole di Pioli sono sottese dal senso di responsabilità e dalla coerenza, il tecnico infatti rivendica di aver sbandierato l’ambizione di alzare il livello, solo così secondo lui si può davvero crescere, una convinzione che si spera nasconda la concreta fiducia di poter fare meglio. Pioli non difetta di onestà e parla delle critiche che possono addensarsi su di lui e la squadra negando di esserne amareggiato. Pioli è consapevole di aver palesato ostentatamente gli obiettivi più ambiziosi ed ora trova normale che ci sia un certo scontento: "non sono amareggiato per le critiche, se le cose non vanno sono io che devo trovare le soluzioni", ha tenuto a dire in conclusione, non sarà  giulivo, ma è corretto.