
La situazione è preoccupante, e non poco. La Fiorentina è prigioniera del suo stesso sistema di gioco e cambiare sarà impossibile. Non pensare a neanche un esterno d'attacco è stato un errore enorme. E adesso Pioli dimostri di valere 9 milioni
Altro giro, altra corsa, altra sconfitta. La Fiorentina non è riuscita a rialzarsi neanche nella partita contro la Roma, pur non meritando la sconfitta (ma questo nel calcio non conta niente) e adesso di appresta a passare due settimane di passione nelle quali le polemiche saranno sempre più aspre, visto che non ci sarà il campo a distogliere l'attenzione dalla situazione preoccupante della squadra di Stefano Pioli. Inutile nascondersi, questo avvio di campionato è andato ben oltre le peggiori previsioni possibili e la sensazione è che la svolta non sia dietro l'angolo, anzi. Parliamoci chiaro, alcuni segnali si sono visti nella gara di domenica scorsa contro i giallorossi di Gasperini ma è ancora troppo poco per pensare di poter vedere la luce in fondo al tunnel, visto e considerato anche il calendario che certamente non sorriderà alla Fiorentina, con il rientro dalla sosta, in campionato, che sarà durissimo, con le sfide a Milan, Bologna e Inter che potrebbero da un lato rilanciare Kean e compagni ma dall'altro anche affossarli ancora di più.
Il cambiamento non è facile.
In tutto questo il pensiero non può non tornare a quello che è stato il mercato estivo della Fiorentina. Al gong di fine finestra estiva le sensazioni che avevamo non erano del tutto positive e purtroppo i risultati stanno confermando quei pensieri negativi. Bene da un lato, nel trattenere i vari Kean, De Gea e Gosens, male nell'altro, ovvero negli innesti. I nuovi stanno faticando ma la cosa ancora più grave è quella di aver costruito una rosa che rende la Fiorentina prigioniera del suo sistema di gioco. Possibile assemblare una squadra senza neanche un esterno d'attacco? La risposta della dirigenza, che prima o poi dovrebbe essere messa sotto esame anche dalla proprietà, è stata "sì", ma in un calcio moderno dove le corsie laterali ricoprono un ruolo fondamentale è impossibile credere che la Fiorentina non abbia pensato alla possibilità di avere le carte per cambiare modulo. Il problema parte da lontano, dallo scorso gennaio, quando con Palladino in panchina fu presa la scelta di cedere tutti gli esterni d'attacco, ma Pioli non ha voluto cambiare lo spartito e adesso il risultato è quello di non avere la possibilità di scegliere un eventuale schieramento con giocatori in grado di saltare l'uomo in attacco.
Pioli e uno stipendio da top.
Sarà compito di Stefano Pioli trovare il modo di cambiare volto alla sua squadra, a partire dalle facce che vediamo in campo: perché i giocatori non sembrano essere sicuri di quello che fanno, anzi, a tratti sembrano quasi impauriti. E la paura non può pagare in un momento delicato come questo, dove serviranno gli attributi per uscire da una situazione per preoccupa e non poco. L'allenatore deve essere il primo a dimostrare di valere i 9 milioni di investimento, in tre anni, che la società ha deciso di fare su di lui, altrimenti si dovrà pensare a un'alternativa che per il momento non sembra però esserci. Capito a parte poi per il direttore sportivo Daniele Pradè: la Curva Fiesole è stata chiara, a partire dalla prossima gara interna partirà la contestazione vera e propria nei confronti del dirigente che negli ultimi anni ha fatto tanti errori. In questa società essere esonerati è qualcosa di raro, ma magari lo stesso Pradè potrebbe riflettere su quello che è stato il suo operato, per prendere una decisione autonoma, in un senso solo, sempre che le cose, come tutti noi speriamo, non dovessero migliorare in pochissimo tempo.







