
Pioli in conferenza pungola Comuzzo e Fagioli: ora tocca a loro rispondere sul campo
Se la stagione della Fiorentina fino ad oggi è da considerare come minimo deludente, visti i soli tre punti collezionati in campionato e la fatica fatta anche nelle vittorie in Conference League, lo si deve non solo alle scelte di Stefano Pioli ma anche agli stessi giocatori che hanno reso ben al di sotto del loro standard, offrendo prestazioni che hanno contribuito a tracciare questo cammino difficoltoso. Su tutti, soprattutto per le attese che c'erano in estate nei loro confronti, sono due i nomi che hanno deluso maggiormente ossia quelli di Nicolò Fagioli e Pietro Comuzzo, entrambi sottotono per motivazioni diverse.
Attese non rispettate
I due talenti italiani, su cui tutto l'ambiente confidava (e su cui tutt'ora in parte confida), dovevano essere i pilastri della Fiorentina del presente e del futuro ma, per motivazioni non totalmente comuni, hanno ampiamente deluso sul campo con partite non sufficienti ed errori non riconducibili alle qualità a loro disposizione. Il motivo lo ha in parte spiegato quest'oggi in conferenza stampa lo stesso Stefano Pioli, che sull'argomento e apparso abbastanza coinvolto e centrato.
L'equivoco tattico su Fagioli
Partiamo però per gradi e iniziamo da Fagioli, per il quale il problema sin dall'inizio è stato in particolare di natura prettamente tattica: "A inizio anno credevo tanto a lui in posizione di regista. Lui invece alle prime difficoltà ci ha creduto meno". Ecco sicuramente c'entra quindi l'aspetto tattico di un giocatore che per caratteristiche ha faticato giocando da vertice basso, ma c'è anche una componente caratteriale di un ragazzo che ai primi segnali non positivi ha gettato la spugna senza provare a combattere per mantenere la titolarità e convincere il proprio allenatore interpretando anche un ruolo a lui non totalmente congeniale.
Il mercato e i problemi fisici di Comuzzo
Passando invece a Pietro Comuzzo la problematica principale per quanto riguarda il classe 2005 è da ricollegare non ad un fattore di posizione in campo ma a componenti di natura sia fisica che mentale. Quest'ultimo aspetto in particolare è ovviamente riconducibile al calciomercato e alle voci di una sua possibile cessione che hanno avuto nette ripercussioni sulla testa di un ragazzo che, dopo neanche un anno di Serie A, si è ritrovato in balia di cifre e pressioni più grandi di lui. "Pietro sta bene ma ha passato un periodo in cui la condizione psicofisica non era ottimale. Io non faccio le scelte a caso... io scelgo i giocatori che ritengo più adatti a vincere la partita". Parole nuovamente chiare quelle di Pioli che rimarca il momento non facile vissuto dal difensore viola e legittima di fatto le scelte di formazione fatte in queste prime giornate.
Il momento del riscatto
Ora però per entrambi è arrivato il momento di guardare al futuro prossimo e ad una stagione che ha comunque tanto ancora da dire per questa Fiorentina. Da parte di Pioli in tal senso il messaggio fatto passare in conferenza stampa è stato più che chiaro, e molto probabilmente era rivolto anche ad altri singoli: "Chi non ho scelto deve dare qualcosa in più per convincermi. Ma ora tutti devono fare qualcosa in più". Un richiamo a un moto d'orgoglio ma anche ovviamente una critica neanche troppo velata ai suoi giocatori. L'intento del tecnico viola è sempre quello di fare il bene della Fiorentina stessa e di provare di conseguenza a recuperare un patrimonio tecnico che, per quanto riguarda Fagioli e Comuzzo, avvio di stagione a parte, resta di ottimo livello.






