
A Vienna senza Kean e Gosens: la Fiorentina chiamata a reagire è priva dei suoi leader
La notizia del giorno in casa Fiorentina, in vista della trasferta di domani contro il Rapid Vienna in Conference League, è sicuramente quella relativa alle esclusioni dalla lista dei convocati di due senatori della squadra viola, Robin Gosens e Moise Kean. Per il primo si tratterebbe di uno stop dovuto ad una sindrome influenzale, mentre per il secondo la scelta sarebbe stata presa a scopo precauzionale, con Stefano Pioli che non vuole rischiare di peggiorare la situazione relativa alla caviglia del suo calciatore e avrebbe per questo scelto di far restare Moise a Firenze per svolgere del lavoro personalizzato.
Assenze che pesano
In un momento a dir poco delicato come quello che stanno vivendo i viola, ancora a secco di vittorie in campionato e in ultima posizione con soli tre punti, andare a giocare su un campo comunque ostico come quello del club austriaco senza due pilastri della squadra come il tedesco e l'attaccante italiano, non sarà certamente facile. Robin e Kean sono infatti gli ultimi due giocatori di questa Fiorentina ad aver segnato in campionato nelle due sconfitte rimediate dai viola contro la Roma al Franchi e contro il Milan a San Siro.
L'avvio di stagione in difficoltà
Certamente non stiamo parlando di due calciatori nel loro miglior momento, Gosens in particolare sta performando al di sotto dei suoi standard sia a livello fisico che a livello tecnico, e Kean, nonostante in nazionale abbia reso in linea con le prestazioni dello scorso anno, è fermo ad una sola rete in campionato, troppo poco per il vice capocannoniere della Serie 2024/2025. Resta però il fatto che fino a prova contraria, all'interno della rosa gigliata, non c'è nessuno che a livello di valori, in quelle posizioni, può eguagliare il potenziale del terzino viola e del bomber della nazionale italiana.
Si scaldano Piccoli e Parisi
Al loro posto Pioli dovrebbe puntare Piccoli e Parisi, sostituti designati da inizio stagione e uomini al centro del dibattito per diversi motivi nelle ultime settimane. Roberto, andato a segno nella prima uscita in Conference League contro il Sigma Olomouc, è stato definito da Stefano Pioli nel post partita di San Siro come in condizione e pronto a dare una mano importante, ma nonostante questo ancora non viene ben visto da una piazza che ne considera superfluo l'acquisto e soprattutto eccessiva la cifra spesa. Parisi invece è ovviamente al centro della critica per la sciocchezza commessa su Gimenez nel finale di gara contro il Milan. Seppure infatti il rigore sia stato definito un errore dalla stessa classe arbitrale, resta da sottolineare il fatto che il gesto della manata effettuato dall'ex Empoli poteva tranquillamente essere evitato. L'Europa come spesso accade in questi casi arriva però in soccorso della Fiorentina e potrebbe servire come iniezione di fiducia non solo per questi due singoli ma più in generale per tutto l'ambiente viola.







