Il mercato della Fiorentina non può attendere ma nessuna decisione è stata presa
Mancano circa 15 giorni all'inizio del calciomercato invernale e la Fiorentina si interroga su come agire visti i risultati e i mille dubbi che circondano rosa e panchina. Al momento la sensazione è che la situazione legata a cessioni ed acquisti in vista di gennaio sia in stand by, con diversi giocatori che si stanno guardando intorno, con Paolo Vanoli sotto osservazione e con tante valutazioni che sono state rimandate di qualche settimana. Compresa quella, per esempio, su un giocatore chiacchieratissimo nelle ultime ore come Albert Gudmundsson.
Il mercato che verrà
In sostanza ancora le linee guida non sembrano essere state tracciate, si sa che la Fiorentina dovrà vendere (o cedere in prestito) per mettere sotto contratto nuovi giocatori. Si sa che in molti vorrebbero cambiare aria. Si sa che c'è bisogno di almeno un acquisto per reparto, ma anche che tendenzialmente le operazioni potrebbero anche essere molto di più. Insomma sicuramente si sa che il club viola potrebbe essere ancora una volta protagonista.
Interventismo cercasi
In molti chiedono un intervento "alla Sabatini", prendendo spunto da quando rivoltò la Salernitana portandola alla salvezza coadiuvato dall'ottimo lavoro di Davide Nicola. Ma la Fiorentina, nonostante sia palese che la situazione sia ormai degenerata a livello sportivo e non solo, non pare essere così interventista, almeno non in questo momento. Il rischio che molte operazioni vengano portate avanti a fine mese è concreto, un rischio che visto l'andamento in retromarcia da parte della squadra, non dovrebbe assolutamente essere corso.
Sul mercato servono scelte 'disperate'
Dopo l'indecenza vissuta fino ad oggi, la società dovrebbe farsi carico immediatamente di scelte forti per non dire disperate. Che prescindano dalla presenza in panchina di questo o quell'allenatore. È chiaro che Vanoli o chi per lui dovrà essere coinvolto, ma nel frattempo deve essere portato avanti un modus operandi che spinga sull'acceleratore e non sul freno. Se Goretti ha la fiducia di Commisso, come dichiarato dal presidente a La Nazione, deve scegliere di agire tempestivamente. Sarebbe impensabile aspettare che i cambiamenti piovano dal cielo. Le decisioni drastiche, che non sono arrivate sul campo, dovranno arrivare sul mercato.






