Fiorentina, Salernitana e Verona insegnano. Si può risalire, ma serve una rivoluzione
"Quando si tocca il fondo si può solo risalire". Ecco questo detto sembra fatto apposta per il momento della Fiorentina, anche se attualmente pensare di vedere, o meglio, intravedere, una risalita in casa viola, sembra un qualcosa di quasi miracoloso. La squadra di Vanoli in questo momento non pare in grado di reagire e dopo le sconfitte in campionato contro Atalanta, Sassuolo e Lecce perde anche malamente e senza dare alcun segnale positivo nell'ultima gara di Conference League contro il Losanna, vedendo sfumare la possibilità di andare direttamente agli ottavi di finale e finendo a fare i playoff.
Il silenzio di una città
A Firenze il clima nei confronti della Fiorentina è inevitabilmente ai limiti del sostenibile, con la Curva Fiesole che ha annunciato come in vista della sfida contro l'Udinese i tifosi diserteranno il Franchi per i primi 20 minuti della partita, lasciando la squadra contornata dal silenzio. Lo stesso silenzio che tra l'altro oggi, intorno all'ora di pranzo, ha accompagnato il rientro della squadra all'aeroporto di Peretola. Dire che la situazione per i viola a livello sportivo è drammatica non è assolutamente eccessivo. Continuare però a raccontare ciò che non va non basterà a migliorare il futuro di un club che al 19 dicembre non può già considerarsi retrocesso.
Il passato recente insegna
Ecco che allora per trovare un briciolo di speranza e di ottimismo in un momento così delicato può aiutare prendere come esempio due episodi del recente passato in Serie A. Premessa, in entrambe le situazioni di cui parleremo la situazione di classifica era meno grave di quella della Fiorentina di questa stagione, ma resta comunque interessante vedere come in tutte e due le vicende prese in analisi ci siano spunti positivi da trasportare anche nell'attualità gigliata.
Il caso Salernitana
Il primo evento, in ordine cronologico, riguarda il caso della Salernitana di Davide Nicola, che, nel 2022/2023, dopo una prima metà di campionato in difficoltà, ma comunque con 17 punti raccolti dopo 15 giornate, ha scelto di cambiare gran parte degli elementi della rosa a gennaio e grazie al lavoro di un dirigente esperto come Walter Sabatini, che in questo momento manca come il pane a Firenze, inserendo profili di spessore ed esperienza come Fazio, liberatosi dalla Roma, e altri giovani con qualità importanti come Ederson ha svoltato, raggiungendo a fine campionato 42 punti e salvandosi con 11 punti di distacco sulla terzultima.
Il Verona di Baroni
Non molto diversa è la vicenda riguardante l'Hellas Verona di Marco Baroni, terzultimo in classifica a 12 punti dopo 15 giornate nella stagione 2024/2025 e salvo alla fine del campionato con 37 punti grazie ad un mercato invernale portato avanti dal ds Sogliano con 7 cessioni, oltre 40 milioni di euro incassati e una rivoluzione di spogliatoio che ha portato prima di tutto benefici psicologici oltre che tecnici alla squadra. Alla Fiorentina probabilmente l'ultima strada che rimane da provare a percorrere per evitare il disastro di una retrocessione in Serie B è proprio quella di un cambiamento parziale dello spogliatoio, anche a costo di perdere nell'immediato elementi di primo livello, ma guadagnando in prospettiva in termini di compattezza, aspetto fondamentale per sperare di poter risalire.






