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CONTA SOLO LA COPPA: LA NOTTE PIÙ IMPORTANTE PER ROMPERE UN DIGIUNO CHE DURA DA PIÙ DI 20 ANNI. QUALSIASI GIUDIZIO PUÒ ATTENDERETUTTO mercato WEB
martedì 28 maggio 2024, 10:25L'editoriale
di Tommaso Loreto
per Firenzeviola.it

CONTA SOLO LA COPPA: LA NOTTE PIÙ IMPORTANTE PER ROMPERE UN DIGIUNO CHE DURA DA PIÙ DI 20 ANNI. QUALSIASI GIUDIZIO PUÒ ATTENDERE

Un anno dopo è di nuovo vigilia di una finale europea. Molto è successo in casa viola, a cominciare da una tragica perdita dopo la quale niente è stato più come prima. L’annata prossima a finire in archivio ha riportato d’attualità il trauma di un lutto che il mondo viola sta ancora elaborando, e d’altronde è proprio nel nome dello scomparso dg Barone che la Fiorentina domani giocherà la sua seconda finale europea consecutiva. Con una dedica nella testa che da marzo in poi non se n’è mai andata, e con oltre 10.000 tifosi che tra ieri, oggi e domani voleranno (o navigheranno) verso la Grecia per tener vivo un sogno.

Di nuovo un ottavo posto che non entusiasma - E’ chiaro che il finale di campionato, al netto del recupero di domenica a Bergamo, non ha risvegliato troppi entusiasmi, e d’altronde l’ottavo posto (anche quest’anno) garantisce sì la Conference League ma soltanto perché in questa stagione il buon comportamento delle italiane in Europa ha aumentato il numero delle partecipanti alle competizioni continentali del prossimo anno. Insomma se l’anno scorso furono i problemi della Juventus a garantire ai viola una nuova campagna europea, quest’anno è il ranking delle italiane che assicura un nuovo pass per la prossima Conference, ed è inevitabile pensare che la Fiorentina potesse cercare di cogliere al volo ben altre occasioni in classifica, magari rinforzandosi in modo più corposo nel corso dell’ultimo mercato invernale.

Giudizio sospeso aspettando la finale - Però prima ancora di recriminare per una posizione in campionato che storicamente mai ha esaltato troppo la tifoseria, converrà tenere bene a mente il valore della posta in palio domani sera, sia nell’ottica di un trofeo da alzare al cielo che in quella di un accesso all’Europa League che obbligherebbe il club ad alzare l'asticella delle ambizioni. Perché anche i più freddi non possono ignorare il valore di una finale come quella in programma domani, tanto più a distanza di un anno dalla doppia delusione Roma-Praga e a ben 23 anni di distanza dagli ultimi festeggiamenti a tarda notte per la Coppa Italia di Batistuta e compagni. Insomma sarà il caso di sospendere qualsiasi giudizio nella speranza che la Fiorentina non paghi dazio all’atmosfera infuocata di Atene e sognare d’interrompere un digiuno lungo un’intera generazione.

L'importanza di un trionfo per una generazione intera - Quella stessa generazione che domani sera merita di vivere caroselli e festeggiamenti come mai le è capitato, senza farsi troppe domande sul futuro o su un presente che in campionato non è stato poi così brillante. Perché le prossime possono essere ore di gioia e di gloria che possono passare alla storia, e perché per rivendicare obiettivi e ambizioni più importanti c’è tutto il tempo del mondo a cominciare dai prossimi giorni quando da Goretti a Palladino prenderà corpo la nuova Fiorentina post Atene.