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Milan-Como a Perth, De Siervo risponde a Rabiot: "Si dimentica i soldi che guadagna"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 11:41Serie A
di Luca Bargellini
fonte Marco Campanella

Milan-Como a Perth, De Siervo risponde a Rabiot: "Si dimentica i soldi che guadagna"

Prima del via all'Assemblea della Serie A organizzata a Roma, l'amministratore delegato della lega, Luigi De Siervo, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa presente. Ecco quanto raccolto dalla redazione di TuttoMercatoWeb.com: Presidente, cosa si aspetta da questa riunione? "Oggi analizzeremo le opportunità legate allo sviluppo del canale tematico della Lega Serie A. Ovviamente, in piena armonia con i licenziatari, questo non avrà nulla a che vedere con la trasmissione delle gare live, bensì sarà a supporto dei broadcaster. L'obiettivo è di essere presenti nella quotidianità dei tifosi per tutto l'arco della settimana. Un progetto, questo, che funziona già attualmente con la nostra radio che si può ascoltare tramite DAB, oltre che seguire sul sito della Lega e sulla piattaforma di DAZN. L'idea è di portarlo sul digitale terrestre". Cosa si aspetta, invece, dall'assemblea della EFC (ex ECA)? "Hanno fatto un lavoro straordinario negli ultimi anni. Passando dal rappresentare i diritti di 14 squadre alle attuali 800 e oltre. Ventinove sono i club italiani che ne fanno parte, a riprova di come il nostro movimento partecipi in maniera significativa a questa grande organizzazione, che oramai è un punto di riferimento per UEFA e FIFA quando si tratta di temi legati all'evoluzione del movimento calcistico. Le Leghe nazionali, in quest'ottica, devono lavorare per far sì che si rifletta bene sul rischio di compressione che i vari campionati possono subire all'interno di un panorama dove la Champions League e anche la FIFA Club World Cup stanno acquisendo sempre più spazio e importanza, con i broadcaster che non investono di più, ma diversificano gli investimenti: ovvero più soldi a queste competizioni e meno a quelle nazionali". Milan-Como in Australia può essere un'opportunità per aprire le porte del Mondo al calcio italiano? "NFL e NBA giocano da anni lontano dagli USA, con il concetto di essere un prodotto globale e che, dunque, può avere tifosi in tutto il mondo. La UEFA si è detta contraria, ma ha accettato l'eccezionalità di questo evento. Crediamo, però, che questo possa essere un modello che il mondo del calcio, seguendo regole ben precise, debba seguire per non perdere posizioni rispetto ad altri sport. Faccio un esempio: da anni il Tour de France, il Giro d'Italia e la Vuelta prendono il via da altri paesi, per competizioni che durano 21 giorni e che per tre di questi si spostano in un altro paese, proprio per esportare il proprio brand e farlo conoscere. Mi auguro che i tifosi capiscano che questo piccolo sacrificio può portare grandi benefici sul medio-lungo periodo". Rabiot ha detto che queste decisioni vengono prese sopra la testa dei calciatori, senza interpellarli. "Ha ragione, ma si scorda che come tutti i giocatori è pagato milioni di euro per svolgere un'attività: ovvero quella di giocare a calcio. E come tale dovrebbe avere rispetto dei soldi che guadagna, assecondando il volere del proprio datore di lavoro, in questo caso il Milan, che ha spinto perché si potesse giocare all'estero. La salute dei giocatori è un tema centrale, ma questo è un qualcosa non impossibile, anche perché è un fatto eccezionale". Una Serie A a 18 squadre è un'ipotesi tramontata? "È un tema ricorrente, specie con il nuovo formato delle competizioni internazionali, comprese quelle delle Nazionali. Dal punto di vista industriale noi, LaLiga e Premier League siamo convinti che sia giusto rimanere con un format a 20 squadre. Nel momento in cui si decidesse di calare a 18, si perderebbero circa il 20% degli eventi sportivi, comprimendo il valore dell'intero sistema in pochi rappresentanti".