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Piccini: "Sbagliai a lasciare il Valencia per soldi. La gente lì mi vuole ancora bene"
Cristiano Piccini, fiorentino classe 1992, ha annunciato il ritiro poco più di un mese fa a 33 anni, dopo aver giocato in 13 club di sei paesi diversi. Cresciuto nella Fiorentina, non ha mai debuttato in prima squadra e ha deciso di trasferirsi in Spagna, firmando per il Betis, dove è diventato un professionista affermato, affrontando anche le prime grandi sfide fisiche e mentali. Il passaggio al Valencia ha segnato uno dei momenti più importanti della sua carriera: protagonista della Copa del Rey 2018/19, Piccini ha dovuto affrontare gravi infortuni, tra cui una frattura della rotula che ha fermato la sua crescita. Il breve periodo alla Stella Rossa in Serbia lo ha convinto di aver commesso un errore: "Sbagliai a partire per soldi, dopo sei mesi volevo già andarmene", ha raccontato ad As.
Dopo esperienze con Atalanta, Magdeburgo, Sampdoria e San Luis (Messico), ha chiuso la carriera in Svizzera, all'Yverdon, dove un nuovo infortunio ha sancito l’addio definitivo. Piccini ha sottolineato il legame con Valencia e con i tifosi: "Non sono una leggenda, ma la gente mi vuole bene per come sono. Il gol decisivo contro l’Huesca e la vittoria della Copa del Rey resteranno indimenticabili".
Oggi lavora come Global Football Advisor per il gruppo olandese Estrella Football Group, impegnato nell’acquisizione e gestione di club. "Mi sento motivato e ancora legato al calcio", ha dichiarato. Piccini ha lasciato il campo con la serenità di chi ha combattuto contro gli infortuni, ha dato priorità alla famiglia e alla propria integrità, chiudendo una carriera intensa e ricca di insegnamenti, con il ricordo indelebile negli appassionati dei club che ha rappresentato.
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