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Zaniolo: "Difficile gestire certe pressioni, non ho rimpianti. Udinese? Sarà la sorpresa"
Lunga intervista concessa da Nicolò Zaniolo al Corriere dello Sport, in cui il classe '99 ha ripercorso la propria carriera, e tutti i propri errori, che lo hanno portato a 26 anni ad approdare in estate all'Udinese, una società "importante" che secondo lui potrà essere la sorpresa del campionato. "Non avevo neppure vent’anni e sono stato catapultato dentro qualcosa più grande di me" ha esordito Zaniolo che, pur ammettendo di non avere rimpianti, sottolinea come a quell'età non sia facile reggere le pressioni.
Ripercorrendo alcune tappe della propria carriera, Zaniolo ha definito "falsissime" le voci di una presunta discussione con Gasperini al tempi dell'Atalanta. "Abbiamo avuto un rapporto normale e di stima, è uno dei più forti allenatori in circolazione" ha detto Zaniolo, spiegando poi il motivo del suo addio da Bergamo: "Volevo più minutaggio e essere parte integrante di una squadra". Non va meglio, però, nei sei mesi successivi il ritorno alla Fiorentina dopo la prima parentesi in carriera nelle giovanili. Anche in questo caso, però, Zaniolo fa mea culpa: "Si era creato un ambiente per cui, anche per colpe mie, le cose non sono andate. Non ho fatto bene, ho accettato e compreso la decisione".
Prima di andarsene da Firenze, però, c'è stato l'episodio di litigio che lo ha visto protagonista al Viola Park durante una partita tra la formazione gigliata che gioca in Primavera e la Roma: "Se ho chiesto scusa ai ragazzi giallorossi? Non è servito, è stato tutto ingigantito e le autorità hanno accertato quello che era successo. I miei amici nel calcio? Carnesecchi. E Kean, ci conosciamo da più di quindici anni, non siamo più quelli dei ritardi ingiustificati. E Luca Ranieri: cresciuti insieme nella stessa scuola, ritrovati a Firenze".
Infine, nell'intervista il classe '99 ha toccato anche il tema Italia, dicendosi speranzoso per il raggiungimento del Mondiale e magari con anche lui in rosa: "La priorità è che l’Italia ci vada, io spero di meritare la convocazione. Gattuso? Non l’ho sentito, ma ho letto e ascoltato le sue parole. Quando parla di porte aperte a tutti mi fa piacere, sono contento, se uno lo merita sul campo è giusto che vada in Nazionale".
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