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Eranio: "Milan attento, questa Juve è più... lavoratrice. Genoa, quanti errori"
Il Milan e il Genoa al centro della chiacchierata con Stefano Eranio. Si parte dalla sfida dei rossoneri in programma domenica contro la Juve. "Da 7-8 gare i bianconeri stanno ottenendo ottimi risultati. E' una Juve più... lavoratrice, non ci sono giocatori che fanno la differenza in ogni situazione ma sta diventando più squadra e questa Juve può far risultato, è una delle formazioni che hanno fatto più punti nell'ultimo periodo. Serve mettere qualcosa in più per battere l'avversario. Ma lo si sapeva che la Juve è dura a morite, Allegri è un volpone e sa quando rischiare qualcosa. Ora sta sacrificando anche Dybala nel progetto perchè pensa più al sodo, guarda più al risultato in modo pratico e sta avendo ragione".
Il Milan ha perso un po' di compattezza di squadra?
"Secondo me ha perso giocatori importanti che faceva sì che la squadra potesse prendere meno gol, vedi Tomori e Kjaer. Se mancano certi elementi, alla lunga ne risenti, però questo ti ha permesso di conoscere Kalulu ottimo calciatore in prospettiva, Florenzi ha potuto avere più continuità. Hai perso giocatori ma hai acquisito la forza di altri. Poi è chiaro che se manca Kessiè a centrocampo e hai solo Tonali e Bakayoko non è abbastanza, però al di là di questo con lo Spezia il Milan non meritava di perdere così".
Capitolo Genoa: che pensa della situazione?
"Ci sono stati un insieme di errori: il primo è stato allontanare Ballardini senza dargli l'opportunità di lavorare con una squadra rinforzata dal mercato. Sono stati poi scelti Sheva e Tassotti: Il Tasso ha grande esperienza e se mettevi in mano a loro un materiale discreto con i rinforzi che stavano arrivando potevano certamente mettere a posto la situazione. Se decidi di cambiare è per dar modo ai tecnici di avere metà anno di tempo per conoscere il gruppo, sennò aspettavi fine campionato e lo prendevi per il prossimo anno. Cambiare e poi non dare tempo ha poco senso. Sono stati investimenti non pensati nel modo giusto"
E su Blessin che idea si è fatto?
"Non lo avevo sinceramente mai sentito e non lo conosco. Di solito si cerca di prendere allenatori che conoscono il campionato italiano, l'ambiente e i tifosi. E' una scelta particolare, per dare un giudizio bisogna vederlo all'opera anche se forse troverà gli stessi problemi di altri allenatori, a meno che non vengano presi giocatori che lui conosce molto bene. La speranza è che abbia visto spesso il Genoa. Dicono che sia una scelta per il medio-lungo termine? Doveva essere così anche con Sheva però nel calcio è tutto a parole e il primo a saltare è l'allenatore, la legge è sempre questa visto che non puoi cambiare ventidue calciatori"
Il Milan ha perso un po' di compattezza di squadra?
"Secondo me ha perso giocatori importanti che faceva sì che la squadra potesse prendere meno gol, vedi Tomori e Kjaer. Se mancano certi elementi, alla lunga ne risenti, però questo ti ha permesso di conoscere Kalulu ottimo calciatore in prospettiva, Florenzi ha potuto avere più continuità. Hai perso giocatori ma hai acquisito la forza di altri. Poi è chiaro che se manca Kessiè a centrocampo e hai solo Tonali e Bakayoko non è abbastanza, però al di là di questo con lo Spezia il Milan non meritava di perdere così".
Capitolo Genoa: che pensa della situazione?
"Ci sono stati un insieme di errori: il primo è stato allontanare Ballardini senza dargli l'opportunità di lavorare con una squadra rinforzata dal mercato. Sono stati poi scelti Sheva e Tassotti: Il Tasso ha grande esperienza e se mettevi in mano a loro un materiale discreto con i rinforzi che stavano arrivando potevano certamente mettere a posto la situazione. Se decidi di cambiare è per dar modo ai tecnici di avere metà anno di tempo per conoscere il gruppo, sennò aspettavi fine campionato e lo prendevi per il prossimo anno. Cambiare e poi non dare tempo ha poco senso. Sono stati investimenti non pensati nel modo giusto"
E su Blessin che idea si è fatto?
"Non lo avevo sinceramente mai sentito e non lo conosco. Di solito si cerca di prendere allenatori che conoscono il campionato italiano, l'ambiente e i tifosi. E' una scelta particolare, per dare un giudizio bisogna vederlo all'opera anche se forse troverà gli stessi problemi di altri allenatori, a meno che non vengano presi giocatori che lui conosce molto bene. La speranza è che abbia visto spesso il Genoa. Dicono che sia una scelta per il medio-lungo termine? Doveva essere così anche con Sheva però nel calcio è tutto a parole e il primo a saltare è l'allenatore, la legge è sempre questa visto che non puoi cambiare ventidue calciatori"
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