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Ecco il punto sull'attacco dell'Inter. Da cronista razionale e non da incallito sognatoreTUTTO mercato WEB
martedì 28 marzo 2023, 19:12Editoriale
di Gian Luca Rossi
per Linterista.it

Ecco il punto sull'attacco dell'Inter. Da cronista razionale e non da incallito sognatore

Nella vita a volte il mestiere ti capita e altre volte te lo scegli e io me lo sono scelto. Ed è quello di cronista, un mestiere scomodo soprattutto se esercitato con la passione per una squadra di calcio, l’Inter nel mio caso. Con la sosta di Campionato sono tornati i sogni di sempre, dal ritorno di Antonio Conte, dimenticando che quando se ne andò da qui volarono gli stracci, all’eterna suggestione rilanciata dal collega catalano Sergio Adrian Gonzalez su Messi, che potrebbe lasciare il PSG, dove certo non si trova benissimo, per un’avventura in Italia, nell’Inter dell’amico Javier Zanetti.
A me spiace ogni volta dover fare il guastafeste, spegnendo sul nascere certi sogni, che vorrei avere anch’io, per riportarvi alla cruda realtà.

Su Messi mi sono più volte sforzato di immaginarlo come una Limousine a noleggio nerazzurro per un’unica stagione, una sorta di ‘o la va o la spacca’, ma ho verificato che la Pulce Campione del Mondo, in un solo anno, guadagna più dell’intera rosa dell’Inter. L’unica Inter nel futuro di Messi potrebbe essere l’Inter Miami di David Beckham, al di là dell’Atlantico. Di Conte si potrebbero dire tante cose, ma ne basta una: se ne è andato con 7.5 milioni di euro di buonuscita sbattendo la porta per una rosa indebolita che poi è stata ancora più impoverita.
Quindi, come vedete, non credo a niente di tutto ciò, se non alla conferma di De Vrij e di Dzeko con rinnovi al ribasso: il primo pare averlo capito, ma del secondo non ho notizie. E parlando di cose reali, o perlomeno verosimili, sono piuttosto preoccupato per la situazione dell’attacco.

Al momento l’unico certo di rimanere, a meno di un’offerta boom alla Lukaku, è Lautaro Martinez. Per gli altri siamo in alto mare. Di Dzeko ho appena scritto: un rinnovo agli attuali 5 milioni a 37 anni non è fattibile. Lukaku è un giocatore del Chelsea e lì tornerà, al di là della tripletta in Nazionale col Belgio contro la Svezia a Solna. Quest’anno, tra ingaggio lordo e prestito dal Chelsea, è costato all’Inter 20 milioni, ma l’all-in è andato male. Per rivederlo in nerazzurro occorrerebbe che il Chelsea lo riprestasse all’Inter a titolo pressoché gratuito e lui si dimezzasse l’ingaggio: in ogni caso non sarebbe un giocatore di proprietà dell’Inter. A questo punto meglio investire in robusti ingaggi su uno o più attaccanti a parametro 0, che poi saranno di proprietà, come Marcus Thuram, l’eterno Pierre Emerick Aubameyang o Roberto Firmino, gente libera da contratti e nel caso negli ultimi due piuttosto navigata.

Quanto a Scamacca, accostato ultimamente all’Inter, rilevo che il West Ham lo ha acquistato per 36 milioni di euro più 6 milioni di bonus, la cessione più onerosa di sempre mai effettuata dal Sassuolo. Che l’Inter si metta in corsa su certe cifre non è impossibile, di più!
L’ultimo nome è Mateo Retegui, oriundo argentino chiamato in Nazionale da Mancini, dove ha risposto con due gol in due presenze. Va per i 24 anni, l’Argentina Campione del Mondo lo ha ignorato e gioca nel Tigre, ma è di proprietà del Boca Junior: per prenderlo vogliono 18 milioni, la sua clausola, ma val la pena di rischiare per averlo visto in due partite con la Nazionale?
Non ho ancora parlato del Tucu Correa, ma qui è facile. Andrà via di sicuro e l’Inter ci perderà dei soldi. Al termine di questa stagione, il suo valore a bilancio ammonterà a metà della spesa, ossia 16,7 milioni di euro. Gli scenari sono due. O si ha la fortuna di cederlo a titolo definitivo provando a generare una plusvalenza o lo si presta il prossimo anno, abbassando così il suo costo nel bilancio di giugno 2024 a poco più di 8 milioni di euro sperando nell’obbligo di riscatto.
Lo so, era più bello sognare scenari da mille e una notte ma, come vi dicevo, chi di mestiere fa il cronista è condannato a raccontare la realtà, anche quando è amara.