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De Paola: "Chiesa, non mi sembra una grande strategia dire apertamente che non lo vuoi"TUTTO mercato WEB
lunedì 5 agosto 2024, 13:11Podcast
di Antonino Sergi
per Linterista.it

De Paola: "Chiesa, non mi sembra una grande strategia dire apertamente che non lo vuoi"

Ne L'Editoriale di TMW Radio è stato ospite il direttore Paolo De Paola che ha parlato di Federico Chiesa. "Con Allegri ha litigato, anche con Spalletti non è andata bene. E' colpa di Motta che non lo vede? Per dirglielo con questa forza vuol dire che c'è qualcosa che non funziona nel giocatore nel porsi con gli altri e anche dal punto di vista tattico. Io dicevo lo scorso anno che Chiesa si ribellava ad Allegri affinchè la squadra rimanesse alta, ma le asperità di questo giocatore nell'inserirsi nel vestito tattico di qualsiasi allenatore sono evidenti.  Vuol dire che c'è proprio un problema in Chiesa".

Ma ora come si risolve la questione?
"Ha ripercussioni anche commerciali. Se dici una cosa del genere, così lo deprezzi. Non mi sembra una grande stategia dire apertamente che non lo vuoi. Metterlo in mostra deprezzandolo, dicendo che non rientra nei piani, magari porta a prenderlo a fine mercato a un buon prezzo. Chi ci impedisce di pensare che l'agente sia già in accordi con un altro club, magari per abbassare ancora il prezzo? C'è anche questa di strategia".

Si spiegava questa rivoluzione in casa Juve?
"Faccio mea culpa perché non me lo aspettavo. Si era talmente rotto il clima interno alla Juve per cui anche giocatori consolidati. Ora serve cambiare completamente la mentalità dei giocatori, perché si era sedimentato un pensiero molle, dove bastava fare solo il compitino. Motta predica la fatica e l'efficacia del gioco, credo che Giuntoli abbia dovuto fare questa rivoluzione per questo".

Inter, mercato fermo ora:
"Taremi e Zielinski sono già due colpi importanti. Già con Zielinski hai tante alternative in mezzo, quindi l'Inter è pronta. Il portiere poteva essere un problema invece hanno risolto con Martinez. Per me ha aumentato il gap con le altre per la sintonia dei giocatori, perché entrano in un'organizzazione che non deve essere sconvolta".