
De Napoli: "Qualità inferiore all'Inter, ma lo scudetto sarà al 70% del Napoli"
Nel suo intervento ai microfoni della Gazzetta dello Sport, l'ex partenopeo Nando De Napoli commenta la lotta-scudetto e fa il suo pronostico: "Lo dico brutalmente con le percentuali: 70% Napoli e 30% Inter. Si sono capovolte le situazioni, sono stati azzerati i pronostici: anche io ho pensato che lo scudetto finisse a Milano ma Conte è stato bravissimo, ha tenuti accesi i suoi. Un prodigio? Ci sta: da tre sotto a tre sopra in sette giorni. Ora, a naso, mi sembra troppo tardi per credere in una contro-rivoluzione, anche perché Inzaghi avrà da pensare al ritorno con il Barça".
E il Napoli ha un calendario agevole ma non semplice.
"Mai facile giocare a Lecce, né farlo contro questo Parma, che Chivu, cuore nerazzurro del Triplete, ha disegnato secondo esigenze precise. Le motivazioni non mancano a nessuno, però neppure a Conte: io non ce lo vedo capace di farsi agguantare. Ha il titolo in mano, se è riuscito a portarli lassù, non si farà spostare dal trono".
In casi del genere, i meriti a chi appartengono?
"Anche al club, che in venti anni penso abbia sbagliato una sola stagione. Sono bravi a trovare i giocatori, ad investire con intelligenza, a provarci, a restare tra le elette. Non passa stagione di mercato che l’affare dell’anno non sia loro: fateci caso, adesso lo scozzese, prima Kvara, e andando a ritroso tutti quelli che hanno scovato e acquistato. De Laurentiis non è solo fiuto o intuito, sennò mica resisti così a lungo e poi ti rialzi dopo uno scivolone del genere".
McTominay è l’uomo del momento.
"Io non ho ancora capito che ruolo faccia. Vabbè, è un centrocampista: ma anche una mezzala, un attaccante aggiunto. È diverso in tutto. Un cavallo, vincente. Fatte le debite proporzioni fisiche, è il Bagni del nostro primo scudetto: io coprivo un po’ di più e lui si buttava dentro".
Ne mancano quattro, siamo in vista di una insospettabile sentenza: esiste un segreto, secondo lei?
"La qualità del Napoli, certo inferiore all’Inter come tutte le altre, non è di secondo piano. E però Conte li ha messi in condizione di essere convinti delle proprie forze. È andato oltre. Si è pure impadronito dell’ambiente, perché vedo come vive la città. È sicuro, è un leader, è garanzia di successo: d’altro canto, è ben pagato proprio per questo".







