
Feroce e insaziabile: quando l'Inter ha questa fame, ce n'è per pochi. Ed ecco la spinta dai bomber di scorta
Questa è l'Inter, quella che è stata capace di vincere un campionato straordinario con Simone Inzaghi, quella che è arrivata due volte in finale di Champions League.
Davanti c'era la Cremonese, certo, ma fa poca differenza quando l'Inter ha quella concentrazione famelica vista contro i grigiorossi. Che la porta a non voler lasciare nemmeno un centimetro all'avversario di turno. Al di là del bel gioco e delle tante occasioni create infatti, l'Inter vista ieri è stata soprattutto una squadra che non ha lasciato respirare un secondo la Cremonese, apparsa alle corde da quel primo inserimento di Frattesi. E che dopo aver trovato il primo gol non si è accontentata. E che dopo il secondo non si è illusa che bastasse gestire.
Quelli che potevano essere dei primi segnali di vera Inter, degli indizi visti contro Ajax, Sassuolo e Cagliari, contro lo Slavia Praga e soprattutto ieri si sono trasformati in una prova. La prova che questa Inter ha voglia di lasciarsi per davvero alle spalle il peggio, per mostrare il suo lato migliore.
Alcune considerazioni sui singoli. Con il Cagliari Pio Esposito entra e la decide, con la Cremonese Bonny fa un gol e tre assist. Manca Thuram? Ecco la spinta dai bomber di scorta. Quella spinta mancata dannatamente lo scorso anno.
Capitolo a parte per Dimarco: oltre al gran gol, quanti assist ha fatto? Se contiamo solo quello che ha portato ad un gol, allora solo uno, ma se estendiamo il discorso a quelli dove i compagni non sono stati cinici beh, potevano essere anche 4 o 5.
Per Dimarco vale un discorso da estendere a tutta l'Inter: sta a loro dimostrare che questa versione la potremo vedere con costanza e non solo per 3 o 4 partite. Per troppo tempo l'Inter è stata sulle montagne russe, ora deve decidere di scendere definitivamente per ritornare a lottare per ciò che le icompete.







