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Chivu e quel derby da non sbagliare. L'Inter può dare un segnale alla Serie ATUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Marco Corradi
per Linterista.it

Chivu e quel derby da non sbagliare. L'Inter può dare un segnale alla Serie A

C'era una volta l'Inter che sbagliava tutti i big match, le partite che di fatto le sono costate lo scudetto a scapito del Napoli. Era l'Inter della seconda finale di Champions League, ma anche dei cinque derby non vinti nel 2024/25 e dell'unico punto conquistato contro la balbettante Juventus di Thiago Motta. C'era una volta o c'è ancora? I nerazzurri dovranno dimostrarlo domani sera, quando di fronte a loro si parerà il Milan di Massimiliano Allegri. Sin qui i risultati nelle grandi sfide sono stati altalenanti: vittorie convincenti contro Roma e Lazio, ko disarmanti contro Juventus e Napoli. Nonostante quelle due sconfitte (e quella con l'Udinese) l'Inter guida la Serie A con 24 punti, a pari merito con la Roma, ma ora arriva il momento della verità.

Lo si dice dopo ogni sosta delle Nazionali, è vero, ma mai come questa volta la frase è drammaticamente seria. Vuoi per l'assenza di Denzel Dumfries, che potrebbe prorogarsi fino a metà dicembre (almeno, ndr), vuoi per quel filotto di partite che attende Cristian Chivu e i suoi. Da qui a fine anno, l'Inter giocherà sempre ogni tre giorni senza una singola sosta: le fasi decisive del girone d'andata della Serie A, il debutto in Coppa Italia e la Supercoppa Italiana in Arabia, ma anche e soprattutto quelle sfide terribili in Champions League contro Atletico Madrid (26 novembre) e Liverpool (9 dicembre). Ne va da sè come il momento sia decisivo, e ogni sfida abbia un'importanza capitale.

Si parte proprio dal derby della maturità, che dovrà cancellare definitivamente l'ombra rossonera dalla testa di un gruppo che ha vinto tanto, ma soffre ancora delle scorie della scorsa stagione. Chivu ha lavorato tanto sulla psicologia, cercando di equiparare il derby a "una partita da tre punti, come le altre", ma la sensazione è quella di trovarsi di fronte a una sfida fondamentale per il percorso dell'Inter 2.0. Recuperato Thuram, ritrovato Bisseck da centrale e perso Dumfries (con Mkhitaryan), i nerazzurri sono chiamati a dare una primissima spallata alla Serie A. Un'eventuale vittoria contro il Milan da battaglia e contropiede di Allegri, che schiererà Pulisic e Leao come punte, sancirebbe il primo tentativo di fuga nerazzurro: i rossoneri scivolerebbero infatti a -5, la pressione si alzerebbe sulla Roma e soprattutto su Juventus e Napoli, ancora zoppicanti.

Un eventuale passo falso non sarebbe un dramma, sia chiaro, ma riattirerebbe sull'Inter i vecchi fantasmi della squadra che fa filotto con le medio-piccole e poi si scioglie come neve al sole contro le grandi. Recuperata la Thu-La e ritrovato l'entusiasmo delle grandi occasioni, la formazione nerazzurra non può sbagliare. Ne va del prosieguo della stagione e Chivu lo sa benissimo: anche per questo limiterà al minimo gli esperimenti e i rischi, con Acerbi destinato probabilmente verso la panchina per evitare guai contro la velocità degli attaccanti avversari. Si è visto contro Napoli e Juve, quanto l'Inter soffra gli attacchi in profondità, dunque serviranno velocità e attenzione. Il resto lo dirà il campo: i nerazzurri si sbloccheranno o eguaglieranno la striscia negativa di Pioli? Ai posteri l'ardua sentenza, con la speranza di chiudere la domenica sera con un (ampio) sorriso e la conferma in vetta.