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tmw / inter / Editoriale
Giocatori da proteggere (non solo a Natale)TUTTO mercato WEB
Oggi alle 09:00Editoriale
di Lapo De Carlo
per Linterista.it

Giocatori da proteggere (non solo a Natale)

Gli interisti vorrebbero sapere se la società farà un acquisto o anche due a gennaio.
Ne parleremo presto perché i nomi di Frattesi e De Vrij in uscita, più Dumfries a giugno, sono fatti noti, così come l’interesse per Muharemovic, Vicario, Palestra, Cambiaso e Konate. C’è molto da interpretare.
Nel giorno di Natale vado però verso un concetto che non fa rima con bontà ma con ragionevolezza.
Ho sempre pensato che i tifosi sottovaluti il suo ruolo, una posizione che da la possibilità di esaltare o affossare una squadra e, a maggior ragione un singolo giocatore.
Può darsi che nella vita io abbia sposato cause perse o battaglie donchisciottesche ma tutte legate ad una cultura di fondo, opposta, me ne rendo conto a quella di altri appassionati.
Ci sono giocatori che nella storia dell’Inter sono sempre stati bersagliati, distrutti da un piglio cinico e una visione ottusa o rancorosa.
Si trattava anche di un modo di vedere il calcio più operaio, legato a corsa e sudore, laddove il talento non bastava. 

Quasi sempre si tratta di giocatori di talento ma che per qualche motivo non hanno avuto un impatto immediato o non si sono integrati. Qualche volta per la giovane età, altre per timidezza, in altre circostanze perché non erano nel ruolo più adatto.
Mi sono arrabbiato anche io con qualche giocatore ma sono sempre stupito dalla ferocia con la quale si bersagliano alcuni di loro, anche perché quando indossano la maglia nerazzurra entrano a far parte, pur temporaneamente della famiglia.
Ho amato Beccalossi che veniva osannato ma anche massacrato per quella corsa placida e la corsa stanca. Stravedevo per Bergkamp, pur riconoscendo che non riusciva ad avere la faccia cattiva e quella grinta tanto richiesta.
Ho difeso e amato Recoba, pur riconoscendo che gli mancava la voglia di allenarsi seriamente. Il suo calcio però era un certificato di bellezza. Sarebbe bastato mettere sul piatto entrambe le cose per avere una rappresentazione vicina alla realtà. Se ti piaceva invece diventavi automaticamente “recobiano”, diversamente i suoi detrattori negavano persino le sue giocate.


E’ accaduto con Pirlo, Seedorf, Roberto Carlos e più avanti con Kovacic, bersagliato dal risentimento per un Inter scadente e preso di mira nonostante a soli 18 anni sopportasse il peso di un centrocampo non all’altezza. La sua carriera luminosa e ricca di successi è passata inosservata a tanti interisti e, ancora oggi molti di loro lo considerano un mezzo giocatore. Da rabbrividire.
Brozovic era ad un passo dalla cessione, tra i fischi del pubblico, per poi scoprire che il suo vero ruolo era quello di regista arretrato. Ce ne sono stati tanti che in nerazzurro sono stati riacciuffati per un pelo ma anche persi irrimediabilmente. Oggi Luis Henrique ma in futuro ne vedremo altri.
Rinuncio ad andare contro vento e mi tengo la netta sensazione che verso di lui ci sia una “psicosi”, un’ossessione inarrestabile. Non viene giudicato serenamente, al netto dell’evidente timidezza. Scambiarlo per un giocatore scarso è inspiegabile ma dirlo ad alta voce sembra sia un atto eversivo.

Se devo augurarmi qualcosa per Natale è che l’evoluzione del dibattito calcistico vada oltre i luoghi comuni, anche perché l’Inter sta vivendo anni ad alto livello ma per ragioni che conoscete, è un periodo che non riusciamo a goderci questo periodo.
Ancora buone feste a tutti.