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Marco Pompetti, il play di scuola Inter aspetta un'orchestra da dirigereTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 9 aprile 2020, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia

Marco Pompetti, il play di scuola Inter aspetta un'orchestra da dirigere

La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro
Marco Pompetti sarà uno dei “personaggi in cerca d’autore” quando i campionati potranno riprendere il via dopo lo stop imposto dall'emergenza sanitaria. Il centrocampista classe 2000 ha già lanciato in tempi non sospetti i flash di un talento potenzialmente abbagliante che però, alla soglia dei vent’anni, non si sono ancora concretizzati nel debutto tra i professionisti. Una macchia sul curriculum di un ragazzo che viene indicato da più parti come uno dei registi del futuro del calcio italiano, e che ha una voglia matta di dimostrare, finalmente anche tra i grandi, tutto il suo valore.

Trionfi in nerazzurro - Pompetti è uno dei tanti prospetti lanciati dal vivaio dell’Inter, che lo ha vestito di nerazzurro dopo una trafila brillante nel Pescara, club della sua città natale. Lo sbarco nella galassia interista, arrivato nell’estate del 2017 dopo aver già assaggiato il campionato Primavera da sotto età con la maglia del Delfino, è stato trionfale. Qualche mese di apprendistato prima di prendersi il posto fisso nella sala comandi della formazione allora allenata da Stefano Vecchi, capace di centrare la doppietta Viareggio-Scudetto con annesso premio individuale come miglior giocatore della fase finale. La stagione successiva è stata quella della conferma, anche se il tricolore stavolta è sfuggito proprio sul più bello, con la sconfitta in finale contro l’Atalanta. L’estate 2019 doveva essere quella del salto tra i grandi, un obiettivo però rimandato a data da destinarsi visto che il prestito della Sampdoria è stato sì molto positivo dal punto di vista delle prestazioni da fuori quota in Primavera (15 presenze e 4 reti) ma con una sola panchina in Serie A, la seconda della giovane carriera dopo quella festeggiata col Pescara nel 2017. A gennaio, allora, è cominciato un nuovo capitolo, sempre nerazzurro: l’Inter lo ha infatti ceduto in prestito per 18 mesi al Pisa, con diritto di riscatto in favore del club toscano che attende il momento giusto per vederlo finalmente all’opera a livello di prima squadra.


Palla in banca - Pompetti è il classico play davanti alla difesa, capace di dettare i tempi della manovra e di scandire i ritmi della squadra. Vedendolo azionare il prediletto piede mancino, arma potenzialmente letale anche nella battuta dei calci piazzati, si ha l’impressione di avere a che fare con un talento di caratura superiore, a maggior ragione nel confronto ormai impari con i pari età. Detto della tecnica e della visione di gioco di altissimo livello, Marco presenta ancora margini notevoli sia in fase di non possesso che sul versante fisico, con una struttura ancora da verificare nel “crash test” del calcio professionistico. I dubbi sono ben pochi, invece, sul piano caratteriale. Il classe 2000 gioca infatti con il piglio di un veterano: mai in affanno, sempre lucido e in controllo della situazione, Pompetti è il faro di centrocampo in grado di dare sicurezza a tutta la squadra, che con lui sa di poter mettere la palla “in banca” anche nei momenti più caldi del match. Adesso, per Marco, è arrivato il momento di compiere il definitivo salto di qualità: vestirsi non più dei panni del “semplice” giovane promettente, ma indossare il vestito buono per l’appuntamento col calcio che conta. Stoffa e personalità sono dalla sua: tempo al tempo, e Pompetti troverà la sua orchestra da dirigere.