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Taribo West, quanti anni avrà davvero? Dio gli disse di giocare titolare, ma Lippi no
Quanti anni ha davvero Taribo West? È una domanda lecita da farsi, perché oggi ne compie 49, ma la carta di identità potrebbe anche non dire il vero. Merito della sempre poco affidabile anagrafe africana, rinomata per iscrivere documenti solamente quando glieli portano. O per riscriverli all'occorrenza. Zarko Zecevic, ex presidente del Partizan Belgrado, a tal proposito disse. "Mente riguardo la sua età: ha 12 anni in più rispetto a quelli che dice di avere. Quando è arrivato da noi (nel 2002) diceva di avere 28 anni. Solo dopo abbiamo scoperto che ne aveva 40, ma giocava ancora bene, quindi non mi pento di averlo avuto in squadra".
Treccine colorate - non più - giocò nell'Inter di Ronaldo dai 23 ai 25 anni, almeno secondo l'anagrafe nigeriana. Poi passò al Milan per un'altra stagione, in prestito al Derby County, poi in Germania con il Kaiserslautern, il Partizan Belgrado - appunto - l'Al Arabi, il Plymouth, il Julius Berger (squadra da dove era partito nel 1993) e il Paykan, in Iran. Il periodo più fortunato, però, lo visse prima di arrivare in Italia, con l'Auxerre di Guy Roux, dove vinse due coppe nazionali e un campionato francese.
Oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996 con la Nigeria - 3-2 contro l'Argentina, era una nazionale piena di talento ma con qualche dubbio sull'età - giocato non da fuoriquota, ovviamente. Ritiratosi da calciatore, si è autoproclamato pastore pentecostale ecumenico Ravalliano, fondando nella periferia di Milano la chiesa Shelter in the Storm, oltre alla Taribo West charity foundation. Nell'anno con Lippi allenatore, gli suggerì: "Dio mi ha detto che devo giocare“. La risposta del tecnico viareggino fu un capolavoro: "Strano, a me non ha detto niente". Neanche sull'età, probabilmente.
Treccine colorate - non più - giocò nell'Inter di Ronaldo dai 23 ai 25 anni, almeno secondo l'anagrafe nigeriana. Poi passò al Milan per un'altra stagione, in prestito al Derby County, poi in Germania con il Kaiserslautern, il Partizan Belgrado - appunto - l'Al Arabi, il Plymouth, il Julius Berger (squadra da dove era partito nel 1993) e il Paykan, in Iran. Il periodo più fortunato, però, lo visse prima di arrivare in Italia, con l'Auxerre di Guy Roux, dove vinse due coppe nazionali e un campionato francese.
Oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996 con la Nigeria - 3-2 contro l'Argentina, era una nazionale piena di talento ma con qualche dubbio sull'età - giocato non da fuoriquota, ovviamente. Ritiratosi da calciatore, si è autoproclamato pastore pentecostale ecumenico Ravalliano, fondando nella periferia di Milano la chiesa Shelter in the Storm, oltre alla Taribo West charity foundation. Nell'anno con Lippi allenatore, gli suggerì: "Dio mi ha detto che devo giocare“. La risposta del tecnico viareggino fu un capolavoro: "Strano, a me non ha detto niente". Neanche sull'età, probabilmente.
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