
L'Inter dieci anni dopo il 3-1 alla Juve, Luis Enrique: "Arrivo a questa finale più esperto"
Mister Luis Enrique è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della finale di Champions League contro l'Inter, esprimendosi così proprio sui nerazzurri di Simone Inzaghi:
Giocare contro due attaccanti cambia qualcosa?
"Sì, soprattutto nel pressing. L’Inter fa circolare bene palla, non voglio cambiare la nostra fase offensiva ma dovremo stare attenti a diverse cose, come sempre".
Che emozione proverà dieci anni dopo la vittoria del 2015?
"Beh, anche questa volta giochiamo contro un’italiana. Sono situazioni diverse, sono tranquillo grazie alla mia maturità: ho dieci anni in più, sono più esperto. Cerco di condividere tutto questo con i miei calciatori: potranno scrivere la storia, voglio assicurarmi che non ci sia eccesso di emozioni. Penso che siamo pronti, e penso che lo pensi anche l’Inter di sé stessa".
Pensa che l'Inter possa essere più carica vista Istanbul?
"Ci sono sempre due modi interpretare e leggere la partita. Nel calcio è sempre difficile prevedere l'esito di una gara, credo sia importante avere esperienza ma che questa sia comunque molto relativa. Quello che ci rende forti come squadra è che il nostro percorso è stato difficile: ci sono stati alti e bassi, ma aver faticato può essere un vantaggio. Siamo abituati a giocare queste finali, abbiamo giocato contro alcune delle squadre migliori d'Europa, e in questo percorso abbiamo giocato delle vere finali. Siamo pronti, non avremo paura".
Molti tifosi ritengono che sia destino che il PSG vinca questa finale, come il City è riuscito a vincere la sua prima con l'Inter.
"Non lo so... Spero che possa succedere, ma bisogna pensare al livello della Premier: noi abbiamo giocato con diverse inglesi in questa stagione ed è stata dura, ma abbiamo potuto migliorare il nostro calcio in queste sfide. Credo che siamo pronti, questa è la nostra idea e vedremo cosa dirà la partita".
Leggi qui tutte le parole di mister Luis Enrique in conferenza stampa!
Giocare contro due attaccanti cambia qualcosa?
"Sì, soprattutto nel pressing. L’Inter fa circolare bene palla, non voglio cambiare la nostra fase offensiva ma dovremo stare attenti a diverse cose, come sempre".
Che emozione proverà dieci anni dopo la vittoria del 2015?
"Beh, anche questa volta giochiamo contro un’italiana. Sono situazioni diverse, sono tranquillo grazie alla mia maturità: ho dieci anni in più, sono più esperto. Cerco di condividere tutto questo con i miei calciatori: potranno scrivere la storia, voglio assicurarmi che non ci sia eccesso di emozioni. Penso che siamo pronti, e penso che lo pensi anche l’Inter di sé stessa".
Pensa che l'Inter possa essere più carica vista Istanbul?
"Ci sono sempre due modi interpretare e leggere la partita. Nel calcio è sempre difficile prevedere l'esito di una gara, credo sia importante avere esperienza ma che questa sia comunque molto relativa. Quello che ci rende forti come squadra è che il nostro percorso è stato difficile: ci sono stati alti e bassi, ma aver faticato può essere un vantaggio. Siamo abituati a giocare queste finali, abbiamo giocato contro alcune delle squadre migliori d'Europa, e in questo percorso abbiamo giocato delle vere finali. Siamo pronti, non avremo paura".
Molti tifosi ritengono che sia destino che il PSG vinca questa finale, come il City è riuscito a vincere la sua prima con l'Inter.
"Non lo so... Spero che possa succedere, ma bisogna pensare al livello della Premier: noi abbiamo giocato con diverse inglesi in questa stagione ed è stata dura, ma abbiamo potuto migliorare il nostro calcio in queste sfide. Credo che siamo pronti, questa è la nostra idea e vedremo cosa dirà la partita".
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