
La scossa di Gravina: "Italia, serve cambio di passo". Le voci azzurre dal Festival della Serie A
Al Festival della Serie A di Parma questa domenica si è parlato del massimo campionato italiano, certo, ma anche e soprattutto del momento critico della Nazionale italiana. Con l’addio ormai certo di Luciano Spalletti dopo la partita di lunedì sera, i temi legati al futuro dell’Italia sono diventati centrali. "Mi è stato comunicato che sarò sollevato dall’incarico", ha detto Spalletti in conferenza. "Non volevo lasciare, ma i risultati contano". Il ct paga un Europeo deludente e il crollo nella gara decisiva contro la Norvegia.
Le parole di Gravina
Nel cuore dell’evento, il presidente FIGC Gabriele Gravina ha usato parole dure: "Contro la Norvegia abbiamo sbagliato approccio. Alcuni non hanno percepito l’importanza della partita. Serve un cambio di passo. La maglia azzurra va indossata con l’anima". Ha poi rilanciato il progetto di riforma: "Abbiamo vinto tre Europei giovanili in due anni. Ora dobbiamo unire il movimento con una figura tecnica centrale. La riforma Zola sarà determinante per creare una filiera moderna".
Intervengono anche Donadoni e Zanetti
Anche l'ex ct Roberto Donadoni, intervenuto sempre a Parma, ha richiamato gli azzurri alla responsabilità: “Il problema è strutturale. Non possiamo cambiare solo il ct ogni volta. Serve progettualità, non slogan". Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter, ha allargato ulteriormente il discorso: "Il calcio italiano deve valorizzare i talenti. Servono idee chiare, continuità e rispetto per i ruoli. La Serie A è cresciuta, ora deve aiutare anche la Nazionale". A Parma, tra incontri e riflessioni, si è parlato poco di campo e molto di sistema: quello azzurro, oggi, è da rifondare.
Le parole di Gravina
Nel cuore dell’evento, il presidente FIGC Gabriele Gravina ha usato parole dure: "Contro la Norvegia abbiamo sbagliato approccio. Alcuni non hanno percepito l’importanza della partita. Serve un cambio di passo. La maglia azzurra va indossata con l’anima". Ha poi rilanciato il progetto di riforma: "Abbiamo vinto tre Europei giovanili in due anni. Ora dobbiamo unire il movimento con una figura tecnica centrale. La riforma Zola sarà determinante per creare una filiera moderna".
Intervengono anche Donadoni e Zanetti
Anche l'ex ct Roberto Donadoni, intervenuto sempre a Parma, ha richiamato gli azzurri alla responsabilità: “Il problema è strutturale. Non possiamo cambiare solo il ct ogni volta. Serve progettualità, non slogan". Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter, ha allargato ulteriormente il discorso: "Il calcio italiano deve valorizzare i talenti. Servono idee chiare, continuità e rispetto per i ruoli. La Serie A è cresciuta, ora deve aiutare anche la Nazionale". A Parma, tra incontri e riflessioni, si è parlato poco di campo e molto di sistema: quello azzurro, oggi, è da rifondare.
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