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Donadoni: "Gravina, oltre alle parole serviranno fatti. Dobbiamo crescere a 360 gradi"

Donadoni: "Gravina, oltre alle parole serviranno fatti. Dobbiamo crescere a 360 gradi"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 14:15Serie A
di Niccolò Righi
fonte dall'inviato Ivan Cardia

Nel corso del Festival della Serie A ha parlato a margine l'ex ct Roberto Donadoni: "Non è un momento particolarmente felice, i risultati parlano chiaro e sono figli di una situazione che si sta trascinando da tempo. C'è tanto lavoro da fare, oggi purtroppo il prodotto del calcio italiano non è quello del passato ma di questo dobbiamo fare necessità virtù e cercare di far tornare il calcio italiano in primo piano. Le parole di Gravina non le ho sentite ma è chiaro che rendersi conto di ciò che sta accadendo e ciò che si deve fare è fondamentale. Oltre alle parole, però, serviranno i fatti".

Nei fatti può esserci un cambio di ct?
"Torniamo sempre ai soliti discorsi. Quando diciamo che serve crescere a 360 gradi dobbiamo migliorare dal punto di vista dei calciatori, allenatori, dirigenti, stampa, pubblico: è tutto un insieme di cose. Possiamo cambiare l'allenatore ma i giocatori restano quelli. Certo i rapporti possono fare la differenza, però è altrettanto vero che un Commissario Tecnico non ha mai tempo di poter lavorare con continuità. Diventa fondamentale il rapporto con i club e i colleghi".

C'è anche un tema di attaccamento?
"Mi rifiuto di pensare a questo. La scelta di Acerbi è discutibile ma riguarda lui. Ognuno è giusto che affronti le proprie situazioni. Non penso che i giocatori non abbiano le motivazioni. Piuttosto possiamo dire che c'è un tema legato alle tante partite giocate e alle stagioni molto lunghe. Quando hai addosso le scorie di un'annata diventa pesante e difficile. Ora però stiamo andando in questa direzione, si continua a dire che giochiamo troppo ma le cose stanno peggiorando, non migliorando".

Sulla diminuzione del talento è una questione culturale o 'semplice' era sfortunata?
"Non credo né una né l'altra, ci sono sempre le vie di mezzo. Bisogna studiare altre federazione che stanno facendo bene e approfondire il loro lavoro. Solo così si può ripartire".

In caso di addio di Spalletti vedrebbe bene Ranieri o Pioli?
"Se c'è un progetto e i dirigenti hanno intenzione di portarlo avanti è giusto andare avanti con Spalletti. Il resto sono tutti discorsi da bar".

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