
José Mourinho: "Nel calcio di oggi conta più chi sa vendersi. In Premier tanti sconosciuti"
José Mourinho ha rilasciato un’intervista a Canal 11 dal ritiro in Portogallo con il suo Fenerbahçe, in cui traccia una riflessione profonda e critica sull’evoluzione del calcio negli ultimi 25 anni. L’ex tecnico di Real Madrid, Porto, Chelsea, Inter e Roma ha dichiarato senza mezzi termini che "oggi il migliore non è più chi vince, ma chi sa costruire meglio la propria immagine".
"Essere allenatori è diventato più difficile. La preparazione è diversa, il gioco è cambiato, i media hanno un ruolo centrale. Oggi servono buone relazioni pubbliche: il calcio si nutre di percezioni, non di risultati", ha spiegato lo Special One, che a 62 anni continua a sentirsi motivato come all’inizio della sua carriera.
Non sono mancate frecciate a Pep Guardiola: "Ci sono allenatori che dicono 'sono morto con la mia idea'. Ma se muori con la tua idea, sei uno stupido. Bisogna adattarsi ai giocatori che si hanno". Mourinho ha ricordato come Guardiola abbia cambiato Joe Hart per Bravo e poi Ederson, pur di restare fedele al proprio stile. Lo stesso Mourinho ha espresso perplessità sulla Premier League di oggi: "Nel 2004 siamo arrivati solo io e Benítez, entrambi campioni europei. Ora arrivano tecnici sconosciuti che non hanno vinto nulla. Si preferisce chi sa vendersi, non chi sa vincere". Nonostante un primo anno senza titoli in Turchia, il portoghese non perde il suo spirito: "Non ho vinto, ma voglio continuare. Ho ancora tanto da dare".
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