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Europeo femminile al via. Il Girone C: Germania e Svezia sfidano la Danimarca delle 'italiane'TUTTO mercato WEB
ieri alle 13:19Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Europeo femminile al via. Il Girone C: Germania e Svezia sfidano la Danimarca delle 'italiane'

Questo pomeriggio in Svizzera prenderà il via l'Europeo Femminile. Sedici squadre al via, divise in quattro gruppi da quattro, per andare alla caccia del titolo vinto dall'Inghilterra tre anni fa. Tre le debuttanti assolute nella fase finale di un torneo continentale - Portogallo, Polonia e Galles - che ci accompagnerà per tutto il mese di luglio con la finale fissata per il 27 di questo mese.

Conosciamo meglio le squadre al via girone per girone:
Gruppo C
Germania - L'ex dominatrice del torneo (ben otto affermazioni nella storia) è anche una delle grandi incognite di questo Europeo. Nell'ultima edizione arrivò in finale perdendo contro le padrone di casa inglesi, ma al Mondiale uscì nella fase a gironi per poi risollevarsi all'Olimpiade con un terzo posto. Alti e bassi che seguono anche l'andamento in panchina e un ricambio generazionale mai facile da gestire con lo stesso ct Christian Wuck che ha ammesso che la squadra non è ancora quella che vorrebbe essere. Ma le tedesche restano sempre un avversario difficile da affrontare e i risultati in Nations League lo dimostrano.

Come gioca - Difesa solida, anche in assenza di elementi di grande esperienza come Hegering (che si è ritirata dalla nazionale al pari di altre veterane), e spinta sulle corsie laterali, specialmente al destra dove agisce Gwinn. Davanti tanta qualità per sostenere la centravanti Schuller con un tridente di fantasiste imprevedibili e capaci di scambiare fra loro le posizioni per dare pochi punti di riferimento. In mezzo al campo, assente la stella Oberdorf, sarò Nusken a dover dare ordine e geometrie

Formazione tipo - (4-2-3-1): Berger; Gwinn, Minge, Knaak, Linder; Nusken, Senss; Brand, Dallmann, Buhl; Schuller. Ct Christian Wuck

La Stella - Dopo gli addii delle veterane il simbolo di questa nazionale è la terzina Giulia Gwinn che a 25 anni indossa con disinvoltura la fascia di capitana grazie alla sua personalità e alle sue doti di leadership in campo e fuori. Esterna di spinta, ma senza tralasciare la fase difensiva, con facilità di cross e qualche gol fra i piedi.

La Rivelazione - Sotto la gestione del nuovo ct, entrato in carica nel 2024, chi ha trovato sempre più spazio – spesso da subentrante – è l'attaccante classe 2004 Cora Zicai del Friburgo. Tre gare giocate e due reti ne fanno una delle giocatrici su cui scommettere per il futuro, ma anche per il presente vista la sua capacità di strappare le gare subentrando dalla panchina.

Polonia - Le biancorosse sono all'esordio nella competizione e puntano a vivere questo Europeo sulle ali dell'entusiasmo consapevoli di non aver nulla da perdere in un girone davvero di ferro. Il grande lavoro della ct Patalon è stato fondamentale in questi anni per far crescere non solo la Nazionale, ma tutto il movimento, ed esaltare le qualità di una delle centravanti più letali d'Europa. Lo spirito e l'unità del gruppo, oltre alla voglia di non arrendesi mai, sono le armi fondamentali delle biancorosse.

Come gioca - Tutto ruota attorno a Pajor, fantastica e implacabile centravanti del Barcellona, che viene supportata da due esterne veloci pronte ad andare sul fondo o tagliare in mezzo per aprire spazi o andare al tiro dalla distanza. A centrocampo è Pawollek il cervello della squadra con Achcinska che invece morde le caviglie alle avversarie per recuperare palloni e dare copertura a una difesa dove le centrali Wos e Dudek sono capaci anche di impostare e lanciare in profondità.

Formazione tipo - (4-3-3): Szemik; Zieniewicz, Wos, Dudek, Wiankowska; Achcinska, Pawollek, Tomasiak; Kamczyk, Pajor, Padilla-Bidas. Ct Nina Patalon

La Stella - Impossibile non dire Ewa Pajor. Ha chiuso l'ultima stagione con 43 reti in 48 presenze candidandosi prepotentemente al Pallone d'Oro anche se la mancata vittoria della Champions potrebbe costarle caro. Veloce, tecnica e dotata di un grande fiuto per il gol (68 realizzazioni in 101 presenze con la Polonia) rappresenta un'insidia per qualunque retroguardia.

La Rivelazione - Altra attaccante da tenere d'occhio, anche per via dell'età, è quella Natalia Padilla-Bidas che già dal nome evidenzia un mix internazionale: figlia di un calciatore francese, ma cresciuto negli USA, e di una cestista polacca, l'esterna d'attacco è cresciuta in Spagna dove ha mosso i suoi primi passi da calciatrice. Veloce, tecnica, capace di giocare nello stretto come di inserirsi in profondità con i vari club non ha mai trovato quelle prestazioni che invece in nazionale le riescono naturali.


Danimarca - Un cammino di qualificazione ottimo, con il colpaccio sfiorato con la Spagna, e poi un finale di Nations League da incubo con la sconfitta per 6-1 contro la Svezia che costringerà la squadra biancorossa a giocare lo spareggio per non retrocedere. Le scandinave hanno però le qualità per battere chiunque anche se dovranno trovare quella continuità che nell'ultimo anno è stata smarrita in un alternanza di ottimi risultati e cadute fragorose.

Come gioca - Come al solito il gioco delle danesi è fatto di possesso palla offensivo che possa mettere nelle migliori condizioni le due giocatrici di maggior qualità come Harder e Bruun che spesso agiscono dietro una punta centrale. In una squadra con ben nove calciatrici che militano in Italia non mancano però i punti interrogativi tutti legati alla corsia destra dove il ruolo di centrale nella difesa a tre e di esterna nella linea a quattro di centrocampo sono ancora senza una padrona.

Formazione tipo - (3-4-2-1): Bay Ostergaard; Obaze, Ballisager, Veje; Thogersen, Snerle, Hasbo, Holmgaard; Harder, Bruun; Vangsgaard. Ct Andrée Jeglertz

La Stella - Non ci sono dubbio che sia ancora Pernille Harder la stella della Danimarca, miglior marcatrice di sempre, nonostante nel corso degli anni abbia arretrato il suo raggio d'azione, con le sue 78 reti in 162 gare ha vinto per due volte il premio di miglior calciatrice della UEFA e vanta una bacheca ricchissima di trofei con anche un secondo posto all'Europeo nel 2017. Un punto di riferimento, una delle più grandi calciatrici europee, diventata icona per generazioni di ragazze e ragazze.

La Rivelazione - Dopo una stagione straordinaria con la maglia dell'Everton, dove gioca – come in Nazionale – con la gemella Karen, Sara Holmgaard ha superato nelle gerarchie un talento come Svava sulla fascia mancina. Grande gamba, piede educato sui calci piazzati e visione di gioco le permettono di sfornare assist per le compagne. L'Europeo può essere la competizione giusta dove mettersi ulteriormente in mostra visti i tanti club prestigiosi che le hanno messo gli occhi addosso.

Svezia - Qualificata all'Europeo dopo un girone di ferro con Francia e Inghilterra, e grazie allo spareggio dominato con la Serbia, la squadra scandinava ha alternato ottime prestazioni in Nations League ad altre meno entusiasmanti come quelle con Galles e Italia, ma resta sempre una squadra da prendere con le pinze sia per le qualità tecniche sia per quelle fisiche. Arriva a questo torneo con un ct che chiuderà un ciclo lungo otto anni dove sono arrivati tanti piazzamento (due terzi posti al Mondiale, un argento Olimpico), ma è mancato sempre l'acuto decisivo.

Come gioca - Gioco fisico, veloce basato su una difesa solida ed esperta capace anche di rendesi pericolosa nei calci piazzati, con la sola fascia destra che appare un po' al di sotto del resto del reparto. A centrocampo Angeldahl è il metronomo e il cervello della squadra (con più di qualche gol nelle gambe), con Asllani che invece è sempre pronta a dispensare giocate di qualità. Davani c'è un tridente a cui non mancano nulla fra qualità individuali, velocità e senso del gol. Fra i pali invece la coperta è corta con la sola Falk che ha esperienza internazionale.

Formazione tipo - (4-3-3): Falk; Lundqvist, Bjorn, Eriksson, Andersson; Angeldhal, Asllani, Zigiotti Olme; Rytting Kaneryd, Blackstenius, Rolfo. Ct Peter Gerhardsson

La Stella - Ha deciso l'ultima Champions League entrando dalla panchina, contro il Barcellona, riportando a Londra (sponda Arsenal) il trofeo. Stina Blackstenius è il punto di riferimento di un tridente di altissimo livello dove interpreta il ruolo in maniera moderna sapendo sia attaccare la profondità sia arretrare per aprire spazio ai tagli delle compagne.

La Rivelazione - Uno dei nomi nuovi in casa svedese – con Ellen Wangerheim e Felicia Schroder (quest'ultima non convocata – è senza dubbio Smilla Holmberg. La classe 2006 è una della terzine più interessanti del panorama continentale anche se, per il ruolo ricoperto, non ha finora ricevuto le attenzioni di mercato delle compagne. Solida difensivamente e abile ad avanzare quando la situazione lo permette ha dimostrato contro l'Italia una grande solidità.