
Igli Tare è il primo grande venditore del Milan da 40 anni a oggi
Il Milan non vende, compra. Questa era l'idea di Silvio Berlusconi sin dall'inizio, a metà anni ottanta, quando è stato catapultato - da se stesso - nel sistema calcio. Ed è stato fedele al proprio motto, cedendo solamente Ricardo Kakà, quando però la parabola era discendente e la sensazione è che la grandeur fosse finita.
Yonghong Li ha speso e non ceduto. Non si sa ancora bene con quali soldi, ma questo è un altro discorso. Poi è arrivato Elliott che ha deciso di investire, di azzerare i debiti, ma creare una società sana. Così ogni anno c'erano cessioni importanti, o quasi: negli ultimi dieci anni c'è stata una politica di austerity, anche quando è arrivato il Covid e le cessioni sono state pochissime: 5,1 milioni nel 2021-22, 11,1 milioni nel 2022-23.
Igli Tare è quindi il primo grande venditore di casa Milan negli ultimi 40 anni. Finora sono 144 milioni - senza contare i bonus - che significa essere nettamente il "migliore" da questo punto di vista. Anche senza Reijnders sarebbe comunque superiore al secondo posto della serie storica. Okafor a 21 e Thiaw a 35 sono due addii che cambiano relativamente poco nella formazione titolare. Sicuramente per Theo si poteva fare di più, ma a un anno dalla scadenza prenderne 25 è comunque una discreta vittoria.
Le cifre (in milioni di euro)
2025-26
144,8
2024-25
51,3
2023-24
71,4
2022-23
11,1
2021-22
5,1
2020-21
51,7
2019-20
59,2
2018-19
88,1
2017-18
39,7
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