
Mourinho: "Vincere con Inter e Roma non è come farlo con Barça e Real. Sono tra i migliori"
José Mourinho ha sempre diviso l'opinione pubblica. L'allenatore oggi al Fenerbahce è tornato a far parlare di sé e lo ha fatto nel suo stile inconfondibile: a muso duro, rivendicando la propria grandezza e ridimensionando le critiche. In un'intervista ai media brasiliani, lo Special One ha messo in chiaro il suo punto di vista sulla carriera e sui successi ottenuti, sottolineando che non tutti i trionfi hanno lo stesso peso.
"Vincere la Champions con il Porto - le sue parole riportate da Fanatik - non è come vincerla col Barcellona, così come non lo è vincere con l'Inter anziché con il Real Madrid," ha spiegato Mourinho, rivendicando la difficoltà delle sue imprese. Riguardo al periodo madrileno, dove pur senza la coppa dalle grandi orecchie ha conquistato Liga e Coppa del Re, ha ribadito con orgoglio di "aver spezzato il ciclo di dominio del Barcellona di Guardiola, ossia la migliore squadra del mondo".
L'ex tecnico della Roma ha poi toccato la parentesi giallorossa e si è soffermato in particolar modo sulla conquista della Conference League: "Il primo e unico titolo europeo della storia del club. Quindi dico che non contano solo il numero di titoli che ho vinto, ma il modo in cui li ho vinti. Sono uno dei migliori. Se qualcuno dice "no", io non sono d'accordo con lui".
Mourinho ha respinto le critiche sulla sua presunta perdita d'identità, lanciando una frecciatina ai suoi detrattori: "Meglio perdere la propria identità e vincere. Chi lo dice, vince meno". Una risposta che non lascia spazio a interpretazioni. Infine una chiosa sulle sue stagioni: "La mia migliore stagione è la seconda, perché la prima è fondamentale per imparare a tutti i livelli."
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