
Il presidente della Lega Serie A preoccupato: "Rischiamo di perdere Euro 2032 per gli stadi"
Ezio Maria Simonelli, presidente di Lega Serie A, ha parlato a Radio Rai 1, durante la trasmissione 'Radio Anch'Io Sport': "Abbiamo provato a far chiudere il mercato prima dell'inizio del campionato, sono andato personalmente a Londra per incontrare l'amministratore delegato della Premier League Richard Master. Inghilterra, Germania e Francia erano d'accordo, ma la Spagna si è opposta. Essendo dei campionati interconnessi, se non prendiamo una decisione tutti insieme non si può fare, si correrebbe il rischio di perdere un giocatore senza poi poterlo sostituire. Ci stiamo lavorando, speriamo l'anno prossimo di convincere il presidente della Liga Tebas, una persona molto intelligente ma anche molto difficile".
In una recente intervista De Laurentiis ha auspicato una Serie A a 16 squadre e ha rilanciato la proposta di un campionato in chiaro: "De Laurentiis è un presidente visionario, molto bravo, che dà sempre grandi spunti. Quello della riduzione delle squadre è però un discorso un po' complesso, che non passa solo dalla Serie A, ma che dovrebbe coinvolgere tutto il calcio professionistico. I campionati sono interconnessi, quindi potrebbe avvenire solo con una riforma della Federazione. In Spagna e Inghilterra le squadre sono 20, in Francia e Germania 18, a riprova del fatto che non ci sia una soluzione magica. Sul fronte dei diritti, mi rimetto all'esperienza di chi ne sa più di me. Siamo soddisfatti di come stiamo vendendo i diritti in Italia con l'accordo con Dazn e Sky. Dobbiamo migliorare sulla commercializzazione dei diritti all'estero".
A De Laurentiis è stata inflitta una multa da oltre 22mila euro per il ricorso alla giustizia ordinaria contro la sua elezione a presidente della Lega: "De Laurentiis aveva capito l'errore fin dall'inizio. Ho ricevuto una sua telefonata da Los Angeles subito dopo aver presentato il ricorso dicendo 'Scusa non avevo capito, non potevo fare questo ricorso, lo ritirerò'. La multa è una conseguenza inevitabile di un comportamento non conforme alle norme, ma che è stato subito corretto. La polemica si è chiusa lì".
Capitolo stadi, che punto siamo in vista di Euro 2032? "Udine è un esempio di eccellenza, il suo Bluenergy Stadium ci ha fatto fare una gran bella figura. Peccato però che, al di là di Udine, Bergamo e Torino, il resto dei nostri stadi è in uno stato comatoso. Ceferin ha criticato fortemente gli stadi italiani e gli do ragione. Siamo arretrati rispetto a tutti gli altri paesi: negli ultimi 18 anni abbiano inaugurato solo sei stadi, di cui solo tre in Serie A. Nel resto d'Europa 226. Sono molto preoccupato, stiamo insistendo col governo per snellire la procedura. Ma sono veramente preoccupato per gli Europei 2032. Candidatura a rischio? Spero sia solo una mia preoccupazione. Ma quando il presidente dell'Uefa dice che i nostri stadi sono in uno stato comatoso e gli Europei sono tra sei anni, il rischio che ci possa essere revocata la candidatura c'è. Rischiamo una figura non bellissima a livello internazionale. Spero che questo rischio lo veda anche il governo e che possa servire per snellire la burocrazia e per mettere a tacere i famosi comitati del no, che in Italia non fanno mai fare niente, e le sovrintendenze che dovrebbero tutelare i beni culturali. Ma non ho capito che tipo di tutela ci debba essere per uno stadio come San Siro: ha cent'anni, è stato rifatto nel 1955 e si discute se è stato inaugurato prima o dopo novembre. Sono cose assurde: è uno stadio che non è più funzionale al gioco del calcio e ad accogliere degnamente le persone. Basta andare nei bagni di San Siro per rendersi conto. Si deve rifare un nuovo stadio, punto e basta, mettendo fine a tutte queste diatribe strumentali e senza senso".
Milan-Como a Perth: "È ancora una questione aperta e non decisa, devono arrivare delle autorizzazioni che non sono ancora arrivate. Perth è particolarmente lontana, ma l'Australia ha una base importante di tifosi del calcio italiano. Per noi è molto importante far vedere le nostre squadre all'estero per aumentare ricavi, visibilità e appeal. Immagino che non saranno tantissimi i tifosi che andranno a Perth, anche se Milan e Como organizzerebbero dei viaggi speciali. Sono cose che già altri sport fanno: l'NBA spesso gioca la prima partita in Europa, Il Giro d'Italia parte spesso all'estero. Un po' di elasticità ci vuole. Comunque credo proprio che il Milan rimborserà ai tifosi la quota parte dell'abbonamento".
Non poteva essere invertito il calendario, con Milan-Como all'andata il 21 dicembre e facendo giocare Inter e Milan in casa a distanza di giorni come in questa prima giornata? "È vero che per questa prima giornata abbiamo adottato questa soluzione, ma d'inverno con il freddo e il campo ghiacciato non è così semplice questa soluzione. In più ci sono anche le coppe".
Supercoppa in Arabia: "La Supercoppa è da sempre il nostro prodotto di vetrina per farci conoscere all'estero, la prima volta fu nel 1993 a Washington. Poi Libia, Cina, Qatar e ora Arabia. Oltre alla prossima che andremo a giocare ci sarà anche un'altra edizione già contrattualizzata. Nei prossimi tre anni la scelta spetta a loro, ma ce ne sarà un'altra in Arabia".
Novità arbitrali: "Mi convincono, perché tutto ciò che va verso la trasparenza è positivo. Domani avremo la Supercoppa Primavera tra Inter e Cagliari e testeremo il Var a chiamata, un altro strumento di trasparenza".
Capitolo Nazionale: "Grande fiducia in Gattuso, sono certo che ci porterà ai Mondiali, sarebbe un disastro se non accadesse".
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