
Lautaro: "Inzaghi ci aveva detto che se ne sarebbe andato, ma il nostro crollo non c'entra nulla"
Lunga intervista a France Football per Lautaro Martinez. Il capitano dell'Inter ha ripercorso, tra i tanti temi, anche il travagliato finale della passata stagione chiusa con nessun titolo in bacheca: "C'è stata una settimana in cui il dolore è stato fortissimo, molto forte, molto difficile da digerire. Dopo, non c'è tempo per lamentarsi; bisogna ricominciare e continuare, voltare pagina, conservare le cose buone, migliorarle, correggere ciò che non ha funzionato e andare avanti".
L'argentino ha confermato di essere rimasto in silenzio per cinque giorni dopo la finale di Champions League persa malamente col Paris Saint-Germain: "Volevo parlare con la gente, con i miei compagni di squadra, ma non ci sono riuscito. Non è uscito niente. Ero bloccato. Ero un po' ansioso e triste perché è stato un duro colpo. Avevamo la possibilità di vincere tre titoli (Campionato, Serie A e Coppa Italia), e alla fine ci ritroviamo così, senza niente. È il dolore più profondo che abbia mai provato". Sui motivi del crollo nerazzurro, Lautaro invece ha risposto così: "È difficile da spiegare. Perché il calcio è così: a volte si vince, a volte si perde. Il Napoli, che ha vinto lo Scudetto, ha giocato solo in campionato. Si è riposato, si è preparato per la partita ogni settimana. Per noi, dall'anno scorso, è stato un accumulo di partite, stanchezza, infortuni e quindi giocatori indisponibili nei momenti importanti. Si è fatto sentire davvero. Ma con ogni stagione si impara".
Infine, una battuta sulla possibile correlazione tra il caso Inzaghi e il flop dell'Inter: "Assolutamente no. Ognuno è libero di fare le scelte che preferisce. Il Mister ci ha comunicato di aver ricevuto un'offerta, che se ne sarebbe andato. Eravamo concentrati sui nostri obiettivi. Ha sempre dimostrato professionalità. Ci siamo sentiti molto a nostro agio con lui. Era la nostra testa pensante".
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