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La Superlega c'è già e sarà un processo (sempre più) inarrestabile. Ma c'è progetto sportivoTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 08:00Serie A
di Andrea Losapio

La Superlega c'è già e sarà un processo (sempre più) inarrestabile. Ma c'è progetto sportivo

Probabilmente a tutti piace di più vedere un Real Madrid-Liverpool rispetto a un Trabzonspor-Saint Etienne. Quindi è normale che ci sia più aspettativa in una gara con tanti campioni in campo rispetto a un'altra che vede diversi giocatori interessanti ma che, di fatto, sono conosciuti in maniera meno trasversale rispetto ai Momo Salah oppure ai Kilyan Mbappé. Su questo si voleva sviluppare la Superlega che, però, è già fra noi da un annetto. Perché gli incassi di Champions portano a investimenti diversi per chi ci partecipa. Ed è più difficile sbagliare avendo un buon quantitativo in denaro che non cercare di acquistare parametri zero e sperare funzionino. Il ritorno del Barça nell'ECA segna un punto di svolta. Nel 2021 i club, dopo la pandemia, erano pieni di debiti. O meglio, di scadenze che erano difficili da fronteggiare. Per questo c'era stata questa idea di inserire solo i grandi, facendo diventare strutturale un guadagno che non può esserlo per forza. È sempre e solo una questione di soldi, per chiunque. Con il progetto sportivo che Ceferin e la UEFA hanno portato avanti la Superlega c'è, ma non si vede. E qualcuno può coltivare il sogno di entrare a far parte di un ristretto numero di squadre che si giocano la Champions. Poi certo, Marotta può accogliere con favore (nuovamente) il rientro del Barcellona nei club europei. L'Inter era favorevole alla Superlega e, alla fine, sono stati i tifosi di Premier a cambiare il paradigma, oltre alla UEFA stessa perché non voleva perdere milioni e milioni. Quindi meglio trovarsi a metà del fiume e andare d'accordo... Ma non bisogna scordare quel che è stato e quel che è diventato.