Spalletti è pronto a tornare. Dopo aver testato che il ruolo di CT non è nelle sue corde
Quando nel settembre 2023 Luciano Spalletti si presentò a Coverciano per iniziare la sua avventura alla guida della Nazionale disse che, a suo avviso, non c'erano particolari differenze tra il ruolo di allenatore e quello di commissario tecnico. Le 24 partite successive racconteranno poi tutt'altro, già all'indomani dell'eliminazione dall'Europeo Spalletti correggerà il tiro. Lo farà nella conferenza stampa di Iserlohn in cui verrà confermato: "Le differenze tra un allenatore e un commissario tecnico allenatore e CT sono oggettive. In un club oggi a un giocatore gli dico un qualcosa, domani per avere una reazione gli faccio un complimento, poi lo faccio giocare e lo rimetto se fa male. Qui non lo puoi fare, non c'è questa possibilità di giocare in maniera psicologica con la mente del soggetto e con la sua esperienza".
Personaggio non poco autocritico Spalletti. Al termine della sua avventura in Nazionale non ha accampato scuse per il fallimento: "Ce l’ho messa tutta, ma non sono riuscito a dare niente. Sono dispiaciuto per aver deluso le aspettative. Mi prendo tutte le responsabilità. Avevo scelto io i calciatori, la Federazione mi ha sostenuto", ha ripetuto più volte negli ultimi mesi.
Nel corso delle sue 24 partite da CT ha conquistato dodici vittorie e sei pareggi, ma ha perso le gare chiave. Le sconfitte contro Svizzera e Norvegia le più pesanti, quelle che l'hanno condannato. Ma a condannarlo è stata soprattutto l'incapacità di creare un gruppo. Non è mai scattato il feeling con la squadra, scattò invece a giugno un vero e proprio ammutinamento che portò alla disfatta di Oslo. La sua Caporetto.
Peccato. Perché poi la storia dell'allenatore racconta tutt'altro. Il punto più basso della sua carriera è arrivato dopo quello più alto, dopo lo Scudetto col Napoli. Il primo del Napoli dopo l'era Maradona. A Roma come a Milano è stato protagonista di grandi litigi ma soprattutto di grandi cavalcate. A San Pietroburgo ha dimostrato di saper vincere anche lontano dai nostri confini, a Udine svelò a tutti come far funzionare una nuova idea di calcio. Allenatore generazionale Spalletti, un tecnico che ora è pronto a rimettersi in discussione alla Juventus. Dopo aver capito a sue spese qual è l'unico ruolo davvero adatto a lui.
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