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Suazo: "Tutti gli allenatori vorrebbero l'Inter, anche Conte lo sa"
"La fortuna, tra virgolette, è quella di non avere altri impegni che non giocare il campionato". David Suazo, ex centravanti dell'Inter, fa le carte al futuro nerazzurro nella seconda parte di stagione. "La squadra può soffermarsi e puntare sul campionato, presentarsi a ogni singola partita molto bene. Non è da sottovalutare, anzi, puoi gestire le forze in vista della domenica".
Conte pare avere costruito una discreta macchina...
"Una delle sue qualità è l'essere sanguigno, ha temperamento e alle volte esaspera delle situazioni perché tiene troppo a quello che fa. Ogni tanto ha delle esternazioni che sembrano forti. È capitato anche dopo l'uscita dalla Champions, è stato molto autocritico. Crea aspettativa, però adesso ha tutto per dire la sua, oltre a un organico fantastico e l'entusiasmo del tifo nerazzurro".
Da allenatore, crede abbia ragione Filippo Inzaghi quando dice a Conte di tenersi stretta l'Inter?
"Tutto dipende dal contratto che c'è, ma tutti gli allenatori vorrebbero avere una squadra come l'Inter. Il mister che nonostante gli imprevisti c'è comunque un progetto, sanno quanto c'è da lavorare. È un momento delicato per ciò che leggiamo, non sappiamo quanto ci sia di vero, c'è incertezza. Il risultato in campo fa ben sperare la società".
Quindi le voci di una cessione potrebbero preoccupare?
"Magari disattenzione, ma un giocatore, quando si trova a essere in vetta, trova meccanismi diversi rispetto a quelli esterni. Ora Conte ha costruito una muraglia, si pensa solo a questo".
Questo sorpasso è definitivo?
"Sicuramente è arrivato nel momento giusto, perché la prossima è il derby. Se va tutto bene affronti una partita importante e puoi ampliare ulteriormente il vantaggio, questo è un bel salto in avanti. Me lo auguro, penso che la squadra ci creda, basta ascoltare le interviste. Quando arrivi lì vai per inerzia, metti dentro tutto, soprattutto se giochi il campionato".
Lei ha allenato a Brescia. Qual è il suo futuro?
"Stiamo aspettando una opportunità nel calcio professinistico, stiamo conversando con alcuni club. Mi piacerebbe ricominciare ad allenare a quel livello e poi vediamo. Cellino è così, è stata un'esperienza corta ma molto positiva che mi ha aiutato a conoscere questo mondo, stavolta in panchina".
Conte pare avere costruito una discreta macchina...
"Una delle sue qualità è l'essere sanguigno, ha temperamento e alle volte esaspera delle situazioni perché tiene troppo a quello che fa. Ogni tanto ha delle esternazioni che sembrano forti. È capitato anche dopo l'uscita dalla Champions, è stato molto autocritico. Crea aspettativa, però adesso ha tutto per dire la sua, oltre a un organico fantastico e l'entusiasmo del tifo nerazzurro".
Da allenatore, crede abbia ragione Filippo Inzaghi quando dice a Conte di tenersi stretta l'Inter?
"Tutto dipende dal contratto che c'è, ma tutti gli allenatori vorrebbero avere una squadra come l'Inter. Il mister che nonostante gli imprevisti c'è comunque un progetto, sanno quanto c'è da lavorare. È un momento delicato per ciò che leggiamo, non sappiamo quanto ci sia di vero, c'è incertezza. Il risultato in campo fa ben sperare la società".
Quindi le voci di una cessione potrebbero preoccupare?
"Magari disattenzione, ma un giocatore, quando si trova a essere in vetta, trova meccanismi diversi rispetto a quelli esterni. Ora Conte ha costruito una muraglia, si pensa solo a questo".
Questo sorpasso è definitivo?
"Sicuramente è arrivato nel momento giusto, perché la prossima è il derby. Se va tutto bene affronti una partita importante e puoi ampliare ulteriormente il vantaggio, questo è un bel salto in avanti. Me lo auguro, penso che la squadra ci creda, basta ascoltare le interviste. Quando arrivi lì vai per inerzia, metti dentro tutto, soprattutto se giochi il campionato".
Lei ha allenato a Brescia. Qual è il suo futuro?
"Stiamo aspettando una opportunità nel calcio professinistico, stiamo conversando con alcuni club. Mi piacerebbe ricominciare ad allenare a quel livello e poi vediamo. Cellino è così, è stata un'esperienza corta ma molto positiva che mi ha aiutato a conoscere questo mondo, stavolta in panchina".
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