
Tudor, Yildiz e non solo: Juve occhio ai tentativi di destabilizzazione
La Juve di Tudor ha la necessità di dare una svolta per interrompere la serie di pareggi, una grossa mano può e deve dargliela Yildiz. Così si rischia di perdere punti per strada. In campionato e in Champions League. Spetta all'allenatore apportare modifiche sotto il profilo tattico, tecnico e non solo. Alcune scelte vanno definite, soprattutto rispetto alle gerarchie in attacco, anzi sul ruolo di centravanti. Questo per dare una certa continuità e favorire il processo di crescita della truppa. Un altro punto su cui intervenire è legato atteggiamento, in questa prima fase della stagione troppo conservativo. Bisogna scrollarsi di dosso la paura di perdere ed osare di più. Dall'inizio o durante la gara. Finora raramente si è vista la squadra scendere in campo con l'intenzione di comandare, tenere in mano il pallino del gioco. Spesso Igor è dovuto intervenire in corso d'opera per raddrizzare la situazione. Evidentemente perché non esiste un piano gara. Niente di irreparabile, sia chiaro, ma siamo quasi a metà ottobre, si sono disputate sei giornate di Serie A e due partite di Champions e la Juve ancora è priva di un'identità riconoscibile. Sotto questo aspetto, la pausa per le Nazionali è provvidenziale, il tecnico e il suo staff hanno la possibilità di studiare le alternative per imboccare la strada giusta. Magari sarebbe utile anche un confronto con Comolli, con lo stesso Chielliini, il vero uomo di calcio del management. Giorgio conosce come pochi il mondo bianconero, 17 anni di militanza, con tanto di fascia da capitano. Lo scorso anno gli fu vietato di entrare nello spogliatoio per dare il suo apporto, se non altro emotivo e di esperienza. Fortunatamente si è voltato pagina.
Tudor credo abbia l'umiltà di ascoltare i consigli, se questi arrivano da persone autorevoli. A proposito del tecnico, da qualche giorno sui social e non solo, qualcuno ipotizza sia sotto esame fino alla sosta di novembre. I più estremisti parlano di panchina poco stabile, insomma di posizione a rischio. C'è chi ha pubblicato il faccione di Spalletti con quella che potrebbe essere la sua Juve. Detto che senza i risultati sarebbe normale una riflessione da parte della società, Igor dovrà concentrarsi esclusivamente sulla squadra. L'imperativo è ignorare queste voci. Si sa, quando c'è di mezzo la Vecchia Signora, i soliti noti pronti a darne ampio risalto. Per vendere di più e spesso per destabilizzare l'ambiente. Stesso discorso per quanto riguarda Yildiz, in relazione al suo contratto. Da tempo le parti hanno trovato un sostanziale accordo per il prolungamento e pare non manchi molto alla firma. Nei prossimi giorni, il papà-agente del giocatore potrebbe arrivare a Torino per mettere il nero su bianco. E' normale che un calciatore di questo livello abbia ammiratori, in particolare in Premier League. A luglio è stata rifiutata un'offerta del Liverpool, ora pare si siano accesi i riflettori di Chelsea e Arsenal. Qualche media parla di distanza tra le parti e soprattutto utilizza il sostantivo allarme, sempre in chiave destabilizzante. La numero 10 non è un caso, la Juve vuole “eleggere” il gioiellino turco come simbolo del presente e del futuro. E' cosa nota. Come la volontà del ragazzo di restare in bianconero. Magari con un sogno nel cassetto: ripercorrere le orme del suo idolo Del Piero.







