Ibrahimovic: "Sono sempre Dio. Il Dna del Milan è vincere, soprattutto in Europa"

"Un attimo: Ibra è ancora Dio. Se ero in campo avevo tutte le risposte, in tribuna soffro per non poter aiutare la squadra. Non ho obiettivi personali, tutto quello che faccio è per il Milan". Parola di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese ex attaccante, ora dirigente del Milan, ha parlato in esclusiva per l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport ha parlato della squadra di quest'anno, considerata dal dirigente molto competitiva per ottenere buoni risultati sotto la guida di mister Massimiliano Allegri.
"La società è stata molto brava a vendere bene giocatori non nel progetto o per altri motivi, ha preso un allenatore che dà equilibrio e stabilità - ha sottolineato -. E ha portato quello che mancava, esperienza. Adesso si può solo crescere. Il Dna del Milan è vincere, soprattutto in Europa, e là dobbiamo tornare". L'ex attaccante, fra le altre proprio dei rossoneri, ha poi proseguito affermando che nessuno vuole cambiare la cultura del Milan.
Ed infine sulle avversarie per la lotta per lo scudetto Ibra preferisce non sbilanciarsi più di tanto: "Non guardo gli altri - ha concluso nella chiacchierata con il quotidiano sportivo - ma non per arroganza, perché se dipendo dagli altri vuol dire che non sono abbastanza forte".
