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tmw / juventus / Editoriale
Che botta! La Juve sbatte contro il Napoli incerottatoTUTTO mercato WEB
Oggi alle 02:47Editoriale
di Antonio Paolino
per Bianconeranews.it

Che botta! La Juve sbatte contro il Napoli incerottato

A Napoli arriva la prima sconfitta della gestione Spalletti che paga anche le scelte sbagliate di formazione e senza un vero attaccante di riferimento

Prima o poi sarebbe dovuta arrivare anche sotto la gestione Spalletti, ma la sconfitta del Maradona contro il suo ex Napoli fa doppiamente male. Innanzitutto perché fa sprofondare nuovamente la Juventus nell'incertezza di quell'identità ormai lontana parente di una squadra sicura, attenta e capace quantomeno di tenere sotto pressione l'avversaria. Figuriamoci nelle situazioni difficili come queste che ormai si ripetono ciclicamente. Secondo, perché arriva nel momento in cui serviva un po' sognare – dopo tre vittorie consecutive - e invece ci si è messo anche Spalletti – e il suo filosofeggiare – a voler stupire con uno schieramento che ha lasciato dubbi di interpretazione ai suoi stessi protagonisti. Una Juve schierata senza un vero e proprio attaccante di ruolo, e con gli unici due a disposizione relegati in panchina, non trova “sana” spiegazione se non quella di aver preparato la partita per tentare di strappare un magro e sostanzioso pareggio, almeno in linea teorica. Il piano però è saltato dopo pochi minuti di gioco e per fortuna che il Napoli (incerottato) non è riuscito a prendere il sopravvento con la formula “tutto e subito”: non ne ha avuto le forze e neppure i giocatori adattati per affondare il colpo.

Formazione – Spalletti l'ha raddrizzata dopo aver sprecato un tempo, davvero il più brutto non solo della sua gestione, e per aver creduto (e fatto credere) che si poteva ottenere il massimo pur togliendo profondità alla squadra. Il Napoli non è cascato nella trappola e ha sfruttato il suo potenziale vincendo i duelli sulle fasce e senza intasare il gioco per vie centrali. Locatelli oramai fa il suo sistematicamente davanti alla difesa, ma senza appoggi e partecipazione sul breve non è riuscito a far ripartire la squadra con precisione. I veri problemi sono emersi quando sulle corsie esterne, soprattutto quella di sinistra, non si riuscivano a limitare le incursioni di Neres. E proprio su quella fascia è nato il gol del vantaggio partenopeo con la complicità di Koopmeiners nel chiudere e di Kelly e Di Gregorio nel leggere la situazione di pericolo a ridosso dell'area piccola.


Attaccanti – Neppure il gol del solito Yldiz lo salva da critiche. È lo stesso Spalletti a metterlo sul banco degli imputati a fine gara, ma non è il solo. Da due “falsi” nove (lui e Conceicao) ci si aspettava di più. Ma ci si chiede anche se non sarebbe stato lecito aspettarsene almeno uno meno “falso” dell'altro e quindi più servito e vicino all'area di rigore. «Bisogna dare di più» - ha ammesso Spalletti a fine gara –. Più di quanto però è riuscito a dare anche lui in questa che sarebbe dovuta essere la partita della “maturità”. Adesso la Champions, contro i modesti ciprioti del Pafos anche se è meglio non dirlo, ma poi anche altri due scontri diretti da far tremare testa, cuore e gambe: le tre cose che secondo Conte fanno la differenza nei momenti difficili. Lui ha saputo superarli, la Juve invece con tutte le rivoluzioni degli ultimi anni sembra essere sempre allo stesso punto. E incapace  a trovare risposte adeguate.