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Juve, costi alti e risultati insufficienti. La spinta arrivi dai tifosiTUTTO mercato WEB
lunedì 26 settembre 2022, 14:35Editoriale
di Antonio Paolino
per Bianconeranews.it

Juve, costi alti e risultati insufficienti. La spinta arrivi dai tifosi

Dopo i risultati anche i conti non tornano. E i ricavi da stadio non soddisfano. Adesso serve ritrovare serenità in campo

Non sarà stato un weekend tranquillo né per Allegri, alle prese con la crisi di risultati, e né per il capo dell'Azienda, Andrea Agnelli, dopo l'ultimo cda che ha ufficializzato una maxi-perdita, la più alta di sempre in serie A. E il primato non genera certamente tranquillità all'interno del Club. Chiare a questo punto le dimissioni già annunciate da parte dell'uomo incaricato a migliorare le entrate, Giorgio Ricci, Chief Revenue Officier dal 2018. Con l'addio di Ricci finisce anche l'era dei manager voluti da Agnelli a capo delle tre principali aree: quella sport affidata a Fabio Paratici, quella Servizi a Marco Re e appunto quella ricavi diretta da Giorgio Ricci. In pratica, un azzeramento a tutti gli effetti. Con soli due nomi rimasti: Nedved e Agnelli. Oltre all'innesto di Arrivabene e il ritorno, dopo sette anni, di Francesco Calvo, ex marito dell'attuale compagna del Presidente. Scelta o decisione a dir poco singolare.

Costi e ricavi – I conti pesano in negativo e continuano a peggiorare nonostante gli audaci interventi per diminuirli. Il costo della rosa è ancora alto, troppo, e incide per il 109% sui ricavi. E con questo andamento l'obiettivo del pareggio operativo entro il 23/24 pare improbabile e certificato, dai documenti ufficiali, nel “medio periodo” e non secondo previsione all'interno del prossimo bilancio. I ricavi operativi, escluse le plusvalenze ancora agli atti, sono di 402,6 milioni e non sembrano possibili incrementi, nel breve periodo, legati a nuovi sponsor e manovre di merchandising. Saliranno quelli da stadio, anche se la politica dei prezzi e il rapporto con i tifosi non sembrano favorire l'impennata nel breve periodo. Sono diminuiti gli abbonati e i vuoti sugli spalti visti in Champions spiegano qualcosa di più rispetto alla crisi generale e di risultati. 

Situazione – La situazione è questa. E si aggiunge a quella già difficile che sta vivendo la squadra dal punto di vista tecnico. In 42 giorni, però, dal Bologna di domenica prossima alla Lazio del 13 novembre, capiremo quanto il gruppo si sarà ricompattato. Dodici partite, di cui quattro decisive in Coppa per non vedere sfumare la qualificazione già nella fase a gironi. E probabilmente anche la conferma di Allegri sulla panchina. Questo cda non doveva parlarne, ma l'assemblea dei soci di fine ottobre potrà schierarsi invece per l'esonero. Ma tutto potrebbe slittare ancora a fine campionato. La decisione spetta comunque all'azionista di maggioranza. Aumenti di capitale non sono più all'ordine del giorno. E Agnelli ne è consapevole.