Il gol di Kostic rende speciale la vittoria e rafforza la classifica di Allegri

Il derby d'Italia, tra stanchezza di Coppa, rivalità e il “non” tocco di mano di Rabiot – fino a immagine contraria -, finisce col premiare la squadra capace di volere di più la vittoria. Una Juve diversa nell'approccio e nell'atteggiamento rispetto ad un'Inter stanca, nervosa e borbottona (dov'è la novità!) nelle dichiarazioni post partita. E così, nella giornata in cui il Napoli si conferma corazzata, ad approfittarne sono Juve e Lazio nei rispettivi derby. Il Napoli vola in sicurezza, il Milan e l'Inter pagano in parte anche gli entusiasmi di Coppa. Allegri può così sorridere, rimandando al mittente le polemiche gratuite di Mourinho, sul caso Europa League, e di Inzaghi sull'ingiustizia subita.

Scelte – La scelta azzeccata è stata quella di puntare sulle giocate di Kostic: uomo decisivo negli assist, all'andata, e ieri col gol partita. Senza Di Maria e Chiesa per la seconda partita consecutiva, Soulè non ha fatto rimpiangere nessuno dei due, schermando Brozovic come un veterano. Nota stonata l'infortunio di Chiesa in campo a metà ripresa e sostituito dopo una ventina di minuti. La pausa arriva a pennello così come per Locatelli dopo l'amara esclusione dalla lista degli Azzurri. 

Classifica - Nel calcio la classifica è tutto e dovrebbe giustificare, in un senso o nell'altro, la bontà o i limiti del progetto sportivo costruito in estate. La valutazione, tuttavia, andrebbe fatta a chiusura della stagione. In molti, però, cercano già da prima il cosiddetto “pelo” pur di dimostrare la propria tesi: le responsabilità di quel qualcuno che spesso porta il nome dell'allenatore. Ecco perché, almeno in questo caso, Allegri ha ragione, al netto dell'interesse di rinnovare - in automatico - il contratto in caso di qualificazione Champions: la Juventus - dopo ventisette giornate e dopo la vittoria di San Siro – rafforza il suo “teorico” secondo posto. 

Distacco - E qui potrebbe partire la cantilena dei punti di distacco: 4 sulla Lazio, 6 sull'Inter, 8 sul Milan e 9 sulla Roma. Poi c'è l'altra faccia della medaglia che impone di guardare la realtà e quella penalizzazione più simile ad un'ingiusta esecuzione politica. Bisognerà tuttavia aspettare il Collegio di garanzia del Coni, il 19 aprile, per scoprire l'effetto della nuova e forse non ultima decisione. Sta affiorando un leggero ottimismo, ma nel gioco delle carte, alcune nascoste alla difesa e altre troppo “interpretabili”, le certezze non supportano nessuna ragionevole tesi. Dopo 27 giornate compresse in due fasi, pre e post mondiale, il campionato ora si ferma per far spazio alla nazionale impegnata a rincorrere i prossimi Europei. Fra due settimane inizierà la discesa del Napoli verso la conquista dello Scudetto e la salita, per tutte le sei inseguitrici, verso i traguardi ambiziosi e redditizi che solo le Coppe sanno regalare anche ai tifosi. Maledetta o fortunata primavera, arriveranno verdetti "pesanti" per tutti già in aprile.