Bacchetta a RBN: "Superlega necessaria per la sopravvivenza del calcio. E la Juventus non ha detto che se ne andrà dal progetto"

Alessandra Bacchetta ha monopolizzato la parte finale della prima ora di trasmissione di "Cose di Calcio". La giornalista ha fatto un punto piuttosto acceso, ma decisamente esaustivo in merito alla Superlega. La collega ci ha tenuto ha precisare come la Juventus non sia uscita dal progetto attraverso il comunicato, pubblicato ieri. La nota ufficiale, diramata a mezzo stampa, è stata l'oggetto di una discussione decisamente ampia e che porta a una conclusione: la Superlega è necessaria per il sostentamento del calcio in generale. Di seguito, proponiamo le parole, pronunciate nel corso della trasmissione di Radio Bianconera:

COMUNICATO DELLA JUVENTUS IN MERITO ALLA PRESUNTA USCITA DALLA SUPERLEGA - "Nel momento in cui io faccio un comunicato in cui dico "periodo di riflessione per discutere di una eventuale uscita", non sto dicendo "me ne vado": sto dicendo "sto prendendo tempo". Questo è italiano e non è opinabile. E se, dopo questo comunicato, arriva dalla Spagna la notizia che A22, la società rappresentante della Superlega, andrà davanti alla Corte di Giustizia dell'UE, presentando il fatto che la Juventus ha ricevuto minacce da parte dell'UEFA, l'atteggiamento proposto sarà di quelli che inviteranno alla riflessione anche istantanea. Del resto, la Juventus non ha detto che non ha ricevuto delle minacce dall'UEFA. La Juventus ha detto che, quanto è stato riportato, incluse possibili minacce non risponde a verità. C'è una differenza tra l'eccepire sull'aver ricevuto delle minacce e l'eccepire su cosa è stato riportato. Secondo voi, A22 si va a costituire si va a costituire davanti alla Corte di Giustizia Europea senza avere prove delle minacce della UEFA alla Juve? Le minacce ci sono e io lo so tramite chi ha visto i documenti FIGC. La FIGC ha cercato di fare includere determinate "provisions" nell'accordo della Juve per il patteggiamento, che la Juve si è rifiutata di fare includere. Perchè la necessità di chiarire con Barcellona e Real Madrid, che sembra, a tutti gli effetti un passo indietro e una mano tesa all'UEFA? È esattamente il contrario. Se io prendo tempo prima della decisione della Corte di Giustizia Europea e due minuti dopo che io dico questo, loro dicono andiamo davanti alla Corte Europea con le minacce che sono state fatte alla Juve, sto chiedendo aiuto per essere difeso. Se la Juventus non avesse voluto più far parte della Superlega, sarebbe uscita molto tempo prima, cioè a gennaio, quando è iniziato tutto quello che è successo. Quali sono le faccende da sbrigliare? Senza la Superlega, la Juventus non ha un apporto economico sufficiente neanche se vincesse la Champions League per mantenersi. Anche coloro che sono in finale di Champions League, se anche la vincono, non sistemano nulla del loro bilancio, perchè hanno una situazione debitoria tale per cui è una goccia nel mare".

NECESSITÀ DI SUPERLEGA - "La Superlega è una cosa necessaria per la sopravvivenza economica del calcio. Dev'essere una lega a invito e non si parli di monopolio dalla Corte dell'Unione Europa. E non si parli nemmeno di abuso di potere dominante: questo, che si chiama abuso di posizione dominante, accade quando tu ti attivi per impedire agli altri di farti fare concorrenza e la Superlega non sta facendo minimamente questo, perchè la UEFA e la Champions League rimarranno a prescindere. È giusto fare così, perchè solo così si possono ottenere introiti garantiti e incontri di alto livello. Ci sarà una percentuale piccola di squadre che verrà ammessa in base alla posizione di classifica ogni anno. Si tratta solo di trovare un accordo per fare entrambe le competizioni. Ovviamente, se una squadra giocherà una competizione, non potrà giocare nemmeno l'altra. Che cosa chiede la Juve a Real Madrid e Barcellona e perchè la Juventus chiede aiuto? Perchè la Superlega ha una posizione nei confronti dell'Unione Europea, che non può essere messa in discussione. Se tu vai alla corte di Giustizia dell'Unione Europea, come organizzazione, non si è da soli a difendersi. C'è un gruppo che si difende contro un altro gruppo e che mette in evidenza sorprusi di quest'ultimo nei confronti del primo. Il potere, che ha questa cosa è molto maggiore, soprattutto tenendo a mente che c'è un procedimento già in corso, che li consente di attivarsi".