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La pace tra Allegri e Vaciago. Esonero si, esonero no e tutti i tasselli che il nuovo "bersaglio" Giuntoli dovrà sistemareTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 17 maggio 2024, 16:00Primo piano
di Vincenzo Marangio
per Bianconeranews.it

La pace tra Allegri e Vaciago. Esonero si, esonero no e tutti i tasselli che il nuovo "bersaglio" Giuntoli dovrà sistemare

Provare a fare una ricostruzione, il più possibile aderente alla realtà, dei fatti avvenuti negli ultimi giorni in casa Juventus è impresa titanica e complicatissima. La sfuriata di Allegri contro Maresca, il rosso, l'invocazione di Rocchi guardando la tribuna, la fuga verso lo spogliatoio, il ritorno in campo, l'abbraccio con la squadra, la polemica a distanza con Giuntoli, la seduta panoramica sui tabelloni pubblicitari ad ammirare la Curva bianconera come fosse il mare della sua adorata Livorno, il faccia a faccia fuori controllo contro il direttore di TuttoSport Guido Vaciago, la risposta del suo legale affidata all'ansa senza passare per la società. Il dietrofront e la chiusura nel silenzio totale, anche con gli amici più stretti e i parenti e poi il nuovo comunicato congiunto affidato all'Ansa che racconta la pace fatta. 

E poi le prime voci nella mattinata di ieri di un vertice straordinario in casa Juventus, un faccia a faccia con l'allenatore per uscire dall'imbarazzo del momento magari con un esonero anticipato, da chiudere prima di un altro evento fastidioso: Bologna-Juventus di lunedì sera prossimo. L'incontro tra l'attuale e il probabile futuro allenatore bianconero, con lo sfondo di una polemica interna nata dal fastidio provato da Allegri nel non aver mai avuto chiarezza sul suo futuro, nell'essersi sentito pugnalato alle spalle anche se perfettamente consapevole che qualcosa bolliva in pentola. Esonero si, esonero no, esonero forse. Già, perché nella serata di ieri, quando sembrava tutto pronto con il comunicato di poche righe di ringraziamento che avrebbe sancito la fine ufficiale dell'Allegri-bis, arriva lo stop da parte di John Elkann che predica una riflessione: sarebbe sbagliato esonerare Allegri, fresco vincitore della Coppa Italia, a due giornate dal termine nell'anno del centenario. E da qui la decisione è tutt'ora appesa ad un filo. Ma gli eventi si svolgono in maniera così disordinata, compulsiva e improvvisa che quando uscirà questa ricostruzione potrebbe anche essere arrivato il comunicato dell'esonero. Oppure ancora no.

In tutto ciò non si è praticamente quasi mai parlato della vittoria della quindicesima Coppa Italia, la quinta di Allegri (record assoluto), la bella prestazione di squadra di una Juventus piacevolmente irriconoscibile che ha strozzato l'Atalanta e vanificato le solite ingiustizie arbitrali stagionali (a proposito: mancano due giornate e la Juventus potrebbe chiudere il campionato con il record di non aver mai avuto una on field review al VAR a favore), ci ha pensato, a proposito di ricostruzione cronologica degli eventi, Aldo Dolcetti, collaboratore tecnico di Allegri che proprio oggi ha pubblicato sulla propria pagina Instagram le indicazioni sulla lavagna tattica per questo finale di stagione con una frase evidenziata: Allenare lo spirito di squadra. Esattamente quello che ha fatto la differenza nella finale contro l'Atalanta, peccato per il finale della finale. 

In chiusura la "questione Giuntoli". Il dt si sta trasformando molto rapidamente nel nuovo bersaglio, il nuovo parafulmine proprio mentre gli Allegri out tornano sul carro di Max applaudendone la riconosciuta (ma che c'è sempre stata) profonda juventinità. Ora attaccano chi è stato chiamato a ricostruire la Juventus passando su tutto e tutti, e ne contestano i modi. Per carità, un po' tutti siamo per la chiarezza e coerenza, ma l'etica stona da sempre con le dinamiche societarie, un dirigente chiamato a svolgere il ruolo che dovrà ricoprire Giuntoli non può pensare ai convenevoli deve necessariamente essere pratico, cinico e magari anche spietato. Per il bene comune. Come quando ha preso Djalo e Alcaraz invece di Bonaventura, per far capire ad Allegri che ogni pedina di mercato sarebbe servita per una Juventus che non sarebbe stata più guidata dal livornese. O come quando da gennaio, pur avendo preso una decisione, non l'ha comunicata chiaramente magari anche per non spiattellare troppo presto e troppo limpidamente le strategie del futuro. Poi di errori ne commette e commetterà anche Giuntoli, come l'essersi tenuto vicino Manna promesso sposo del Napoli fino a quando, si dice, Allegri lo fece notare chiedendone l'allontanamento. Ma ognuno ha il suo modus operandi i giudizi su Giuntoli sono sospesi fino a questa prima complicata ma effettiva ricostruzione.