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LIVE TJ - BUFFON: "Fino a giugno sarò un calciatore. Poi parlerò con il Presidente. Se sarò un punto fermo decideremo se andare avanti o fermarsi"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
venerdì 26 gennaio 2018, 14:14Primo piano
di Camillo Demichelis
per Tuttojuve.com

LIVE TJ - BUFFON: "Fino a giugno sarò un calciatore. Poi parlerò con il Presidente. Se sarò un punto fermo decideremo se andare avanti o fermarsi"

Gianluigi Buffon ha parlato ai microfoni di Giorgio Porrà di Sky Sport. Ecco le sue parole riportate da tuttojuve.com: 

La tua idea di felicità è interiore, la vivi intimamente, insieme alla tua vita familiare, ai figli, alla tua relazione con Ilaria D'Amico, oppure c'è questo demone professionale che continua a pulsare? C'è questa vocina dentro che ti dice: "Si va bene hai 40 anni ma successo chiama successo"...

"Ti faccio i complimenti perché hai fatto una domanda che è figlia, è frutto, di una riflessione che pensavo potessero fare solo i diretti interessati".

Questo vuol dire che la senti la voce...

"Penso che ogni professionista, ogni calciatore e sportivo che ha fatto una determinata strada e ha vissuto determinate emozioni con questo chiamiamolo demone, però con questa vocina speso ci si trova a dover dialogare. Spesso in maniera conflittuale, però è anche vero che è una parte della vita. È un aspetto molto bello, perché riaccende sempre la fiamma e fa si sempre che ci sia la voglia di una sfida nuova. E per chi di sfide ha vissuto è sicuramente un qualcosa del quale non puoi fare a meno". 

La vocina dice che basta allungare il piede per andare a prendersi il record di Maldini delle presenze in Serie A. Ci si può provare agevolmente l'anno prossimo se tu confermi quello che hai speso detto in questo periodo, in caso di successo della Champions si prosegue in eterno...

"No perché poi si rischia di diventare pesanti e quello non mi va. Secondariamente arrivando ad una certa età uno fa fatica anche ad essere sereno nell'autovalutazione, perchè probabilmente c'è anche una sorta di paura nell'offendersi, cosa che però io non ho. Nel senso che mi sono circondato di persone, di amici, di familiari anche di una compagna con i quali parlo spesso e volentieri e chiedo a loro proprio dei consigli veri e leali e anche del mio stato di salute da sportivo. Perché secondo me un esterno alcune volte vede meglio di chi è protagonista in quel momento. Detto questo io credo che adesso sono ancora un calciatore e fino a giugno, anche perché ho un senso di responsabilità importante nei confronti dei miei compagni, della mia società e dei dirigenti che hanno sempre avuto grande fiducia in me, è giusto che io pensi solo a quello. Poi come abbiamo detto tante volte ho un rapporto e un legame di amicizia con il Presidente tant'è che ci incontreremo e valuteremo il tutto insieme e serenamente, perché alla fine le forzature non mi sono mai piaciute sono sempre stato un orgoglioso di base e quindi sono sempre stato considerato un punto base, un punto forte della mia squadra. E questo è stato in tutta la mia carriera e fino a quando sarà così e fino a quando gli altri penseranno questo ci si potrà  venire incontro e ci sarà anche il modo di andare avanti, altrimenti è giusto fermarsi". 

Se tu fossi il nuovo presidente federale e non è escluso che tu prima o poi lo possa diventare, quale sarebbe il primo provvedimento o la prima cosa che faresti?

"La prima cosa che farei, probabilmente, cercherei un dialogo o un contatto con i ministri dello sport e della scuola e cercherei innanzitutto di far aumentare le ore di educazione fisica, di far migliorare anche le palestre e le strutture nelle quali i ragazzi sono costretti ad allenarsi, perché in moltissimi casi sono fatiscenti. Perché in moltissimi casi l'ora di educazione fisica viene passata facendo dell'altro perché non c'è lo spazio e non ci sono gli attrezzi per poterla svolgere e tutto questo fa sì che siamo una generazione, in generale, non solo calcisticamente, proprio nello sport, che non riusciamo più ad emergere perché ci mancano proprio le basi coordinative e di coraggio e quelle basi li te le formi quando sei bambino, quando hai dai sei ai dodici anni".