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Think positive and Keep the faith. Sempre al fianco dei ragazziTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 25 aprile 2018, 20:29Primo piano
di Enrico Danna
per Tuttojuve.com

Think positive and Keep the faith. Sempre al fianco dei ragazzi

A 72 ore di distanza, le cose appaiono meno nere di quanto potessero sembrare domenica sera.

Sono passati tre giorni ormai dalla gara di domenica sera. La sconfitta è decisamente difficile da metabolizzare, ma va lasciata alle spalle, anche perché il passato non si può cambiare, mentre si può lavorare per indirizzare al meglio il presente e il futuro. A mente fredda, l'osservazione dei fatti e degli eventi conduce ad una visione meno pessimistica di quella dell'immediato post gara. Vediamo di fare un riassunto: la Juventus, contro il Napoli, ha disputato una delle peggiori gare degli ultimi sette anni. Trovare qualche giocatore che sia andato oltre la sufficienza è impresa davvero improba. I nostri calciatori sembravano essere più in difficoltà con la testa che con le gambe. Non abbiamo giocato da squadra, nel senso che, non s'è visto quello spirito di abnegazione e di sacrificio che avrebbe dovuto contraddistinguere una gara simile. Pareva che ognuno giocasse per sé; mancava la voglia e, alla fine la forza, per aiutare il compagno. I nostri sembravano giocare a nascondino, prova ne sia che molto spesso, durante la partita, il Napoli pareva giocare in 22. I nostri avversari erano ovunque, pressavano alto ed in modo organizzato; chiunque avesse la palla aveva non una, ma almeno due o tre compagni al quale passarla. Tutto il contrario di quanto abbiamo fatto noi. Improvvisazione, Dybala ed Higuain più vicini alla nostra area di rigore che a quella del Napoli, e via dicendo. Vista dagli spalti, è parso che i nostri corressero poco; semplicemente correvano male e senza un criterio logico. Se un singolo giocatore va a pressare la difesa avversaria, questa ha gioco facile nel riuscire a costruire l'azione. O si fa un pressing collettivo, o non si fa, perché altrimenti, si sprecano solamente tante energie inutilmente.

Ecco, in tutto questo, col Napoli che ha mantenuto il pallino del gioco per tutto l'incontro, la differenza l'hanno fatta due episodi: la punizione di Pjanic (deviata) che è finita sul palo, e il colpo di testa di Koulibaly che invece ha trafitto Buffon. La Juventus ha giocato cinque minuti, creando due occasioni e facendo intravedere che, la difesa del Napoli, era tutt'altro che irreprensibile ed imbattibile. E' su questi aspetti che occorre ripartire, lavorare, riflettere. Se, nonostante una gara inguardabile, con tantissime ombre e zero luci, con tutta la squadra che ha giocato al di sotto delle proprie possibilità, abbiamo “rischiato” comunque di pareggiarla (e quindi non perderla), è lecito immaginare che, se questi ragazzi entreranno in campo nelle prossime quattro gare col piglio giusto per fare ciò che sanno, allora, questo scudetto, prenderà per l'ennesima volta la strada di Vinovo. Le partite sono tutte difficili, al di là del nome dell'avversario. Si dà per scontato che la Juve perda a Milano e Roma e che il Napoli le vinca tutte. Ne siamo così certi? Siamo artefici del nostro destino e questo, almeno ad oggi, è comunque un buon margine di vantaggio. Troppa negatività aleggia attorno alla Vecchia Signora, un pessimismo cosmico al cui confronto anche Leopardi si sarebbe potuto definire un inguaribile ottimista. Abbiamo detto Fino alla fine. Non è ancora finita. Ci sono cinque gare da vincere. Tutti insieme, tutti uniti. Ci pensano già gli altri a cercare di creare zizzania, con notizie palesemente inventate oppure geneticamente modificate. E' anche per loro che dobbiamo vincere: più forti di tutto, più forti di tutto. Avanti Madama.