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ESCLUSIVA TJ - Il primo allenatore di Kean: "Fin da bambino era all'altezza di quelli più grandi, è nato per far gol. Moise non sta buttando via il talento fornitogli dal Signore"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 26 marzo 2019, 14:30Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - Il primo allenatore di Kean: "Fin da bambino era all'altezza di quelli più grandi, è nato per far gol. Moise non sta buttando via il talento fornitogli dal Signore"

"Moise Kean ha iniziato a dare i primi calci ad un pallone da noi al Don Bosco, era molto piccolo e poteva avere 5 o 6 anni. Cercavamo già allora di farlo provare con i più grandi". E' sorridente e anche un po' orgoglioso mister Luca Agoglia, il primo a conoscere il giovanissimo calciatore che ora sta ben impressionando con la maglia azzurra e quella bianconera della Juventus. La nostra redazione lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per ripercorrere quelli che sono stati i suoi primi passi nel mondo del calcio:

Hai visto tantissimi piccoli calciatori, ma che cosa ti impressionò di lui?

"La prima impressione che diede a me e agli altri ragazzi della scuola calcio era che Moise potesse giocare con i bambini più grandi di lui. A quell'età, infatti, è difficile poter essere compatibili in un contesto simile in quanto c'è già grande differenza a distanza di un anno. E, invece, era già molto formato e aveva una struttura che glielo permetteva. Poteva stare benissimo in campo con i ragazzini di dieci anni (sorride ndr)".

Quindi Moise Kean non è cambiato molto rispetto ad allora.

"Esatto, alla Juve e in Nazionale, fisicamente, regge il confronto con gli adulti esattamente come faceva quando era piccolino. All'epoca già si notava, era di un livello superiore e aveva quella tranquillità che gli permetteva di essere sullo stesso piano. E questo non succede a tutti i ragazzini. Dal punto di vista della struttura e della capacità di giocare così bene con quelli più grandi di lui, Moise è stato l'unico che ho avuto e che ho conosciuto".

Lo hai più visto dopo quella circostanza?

"Non lo vedo purtroppo da tanti anni, ma la sua bravura è stata quella di non perdersi mai. Gli faccio i complimenti perché non si è mai demoralizzato e non ha mai mollato nelle difficoltà. Perché ce ne erano altri bravi, purtroppo si sono persi nel corso degli anni e non sono più riusciti ad emergere. Moise sta dimostrando di non buttare via il talento che il Signore gli ha fornito. Si diverte in campo, non ha perso l'indole che aveva da bambino".

Col suo fisico, però, poteva giocare anche in un altro ruolo.

"No, lui fin da bambino ha sempre giocato per far gol. Non poteva essere in campo in un altro ruolo, né difensore né tanto mediano. Me lo ricordo abbastanza bene e posso testimoniare che ha sempre avuto quel fiuto. E' stato davvero bello vederlo esordire in Serie A e in Nazionale".

A tuo parere, chi lo continua a paragonare a Balotelli gli fa del male oppure può essere uno stimolo per crescere ancor di più?

"Non spetta a me rispondere a questa domanda, mi limito ad affermare che hanno caratteristiche differenti. Lui, da quanto sono a conoscenza, è un fan di Balotelli e mi renderebbe felice se riuscisse a fare la sua carriera".

Si ringrazia Luca Agoglia per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.