CASO SUAREZ. COSA RISCHIA LA JUVE DOPO LE PAROLE DEL PISTOLERO

Il caso Suarez continua a suscitare clamore mediatico, dopo la pubblicazione dell'interrogatorio del giocatore da parte del quotidiano La Repubblica nei giorni scorsi. E in attesa di capire se interverrà la giustizia sportiva. L'uruguaiano conferma i contatti con la Juve per iniziare una trattativa, ma la stessa si raffredda quando Paratici scopre che il giocatore non ha il passaporto italiano. Il dirigente della chiama l'allora ministro De Micheli che lo indirizza all'Università per stranieri di Perugia, ma la pratica richiede troppo tempo ai fini del tesseramento e alla fine molla la pista. Suarez decide comunque di continuare la pratica per ottenere la cittadinanza e questo è il punto chiave della vicenda. Se i professori facilitano l'esame, non lo fanno per favorire il club torinese, ma esclusivamente per agevolare il bomber.

Due giorni dopo aver sostenuto la prova, l'attaccante riceve una telefonata di Andrea Agnelli, dispiaciuto perché l'affare non era andato in porto. Nell'interrogatorio, Suarez non parla mai di promesse da parte della Juve, ammette invece di essere stato aiutato da una delle professoresse, attraverso l'invio di un file in cui c'erano gli argomenti oggetto dell'esame. La Federcalcio sta aspettando i documenti dalla Procura di Perugia per capire se esistano i presupposti necessari per avviare un processo sportivo.

Nel caso, cosa rischierebbe la Juventus? Stando ai fatti nulla. Il Presidente bianconero è stato ascoltato come persona informata sui fatti, non come indagato. Nel caso in cui venisse aperto, il processo sportivo sarebbe a carico di Paratici. Il dirigente rischia la squalifica per aver violato i principi di lealtà e correttezza sportiva, il club bianconero solo un'ammenda per responsabilità oggettiva. Il mancato tesseramento del giocatore (in realtà non è nemmeno stata fatta richiesta) è un elemento fondamentale per scagionare la Juve da qualsiasi colpa.