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Aurelio De Laurentiis rinviato a giudizio: perché il Napoli non rischia penalizzazioni

Aurelio De Laurentiis rinviato a giudizio: perché il Napoli non rischia penalizzazioniTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Ivan Cardia
Oggi alle 11:30Serie A
Ivan Cardia

Sconcertati, ma fiduciosi”. Il Napoli ha commentato così la notizia del rinvio a giudizio nei confronti di Aurelio De Laurentiis e Andrea Chiavelli, con l’accusa di falso in bilancio, relativa ad alcune operazioni tra 2019 e 2021. Per i pm della Procura di Roma, con una tesi che al momento ha convinto almeno il Gup, l’acquisto di Victor Osimhen e altri affari - su tutti lo scambio/non scambio Manolas-Diawara con la Roma - nasconderebbero degli artifici contabili. Una vicenda rispetto alla quale il presidente del club azzurro sin è detto, tramite i suoi legali, tranquillo in ordine all’esito.

I paradossi della vicenda, da una parte e dall’altra, non sono pochi. Su tutti, il fatto che, a livello di giustizia sportiva, le stesse operazioni siano già state valutate dalla Procura Federale: l’ufficio di Giuseppe Chiné non ha ritenuto di dover procedere, e allo stato attuale non ritiene vi siano elementi per riaprire la questione. È un passaggio fondamentale perché, al netto di quello che accadrà a livello penale con ADL, al momento il Napoli non rischia assolutamente nulla, né penalizzazioni né altre sanzioni. Le cose potrebbero cambiare se dal dibattimento - il processo inizierà il 2 dicembre 2026 - emergessero dei fatti nuovi ma, allo stato, l’incartamento dei pm non ha, per Chiné, portato alla luce fatti diversi da quelli già valutati e ritenuti non punibili dalla Procura federale.

Resta da capire, appunto, quali saranno gli sviluppi a livello di giustizia ordinaria. Al di là del riferimento ai casi di Inter e Atalanta - che con tutta probabilità non hanno gradito di essere chiamate in causa da un altro club di Serie A -, l’unico vero precedente riguarda i dirigenti della Juventus: l'inchiesta Prima si è chiusa con i patteggiamenti di Andrea Agnelli e altri vertici del club bianconero, ma che per esempio ha portato al non luogo a procedere per l’ex ad juventino Maurizio Arrivabene, nonostante la Vecchia Signora sia stata invece penalizzata a livello di giustizia sportiva. Nel caso del Napoli, peraltro, un ulteriore paradosso è relativo soprattutto all’affare Osimhen: da quanto emerso finora, è un’operazione che - semmai, a oggi non sembra esservi la prova di alcun accordo esplicito in tal senso - avrebbe fatto comodo ai bilanci del Lille, più che a quelli del club partenopeo.

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