
Braghin: "Cantore a Washington? In questo mercato impazzito le clausole rescissorie nei contratti non servono"
Il direttore della Juventus Women, Stefan Braghin, ha rilasciato una lunga intervista a The Athletic, toccando diversi temi: dalla crescita del calcio femminile in Italia al mercato sempre più aperto agli Stati Uniti, passando per il tema delle multiproprietà nel settore.
“Colmare il gap con le altre grandi d’Europa è come correre una maratona contro chi è partito tre ore prima – ha spiegato –. Ma non deve essere una scusa: è un dato di fatto. In Italia i numeri sono ancora bassi, anche se sempre più ragazze si avvicinano al calcio. È un trend incoraggiante e siamo fiduciosi perché tutte le nostre giovanili nazionali si stanno comportando bene, qualificandosi ai Mondiali di categoria. Alle istituzioni, però, ricordo sempre che bisogna lavorare sulla base della piramide: con 50mila tesserate hai un peso politico minore rispetto a paesi come l’Inghilterra, che ne conta 300-400mila”.
Sul fronte mercato, Braghin ha commentato la cessione di Sofia Cantore al Washington Spirit:
“Nessuna squadra europea era disposta a investire quanto gli americani. Non inserirò clausole rescissorie nei contratti, perché con un mercato impazzito la cifra che oggi sembra alta può non esserlo più tra due mesi. Con il professionismo i costi sono raddoppiati, ma i ricavi restano bassi”.
Infine, un passaggio sulle multiproprietà nel calcio femminile, con riferimento a Michele Kang, proprietaria del Lione, delle London City Lionesses e del Washington Spirit:
“A mio parere la UEFA ha bisogno di grandi investitori e sta facendo di tutto per attrarli. Ma prima o poi serviranno regole chiare. Cosa succederà, ad esempio, se un giorno il London City dovesse affrontare il Lione in finale di Champions League?”.






