Garanzini su La Stampa: "Juventus, ritrovare la vera identità è un'ipotesi remota"
E troppo fragile è la squadra se anziché starsene sulle sue e sperare nel colpaccio, com'è successo a San Siro, sceglie la strada del match a viso aperto con i rischi che ne conseguono e non riesce più a schermare, o ad assorbire. [...]".
Successivamente affronta un discorso inerente alla pericolosità della Juventus e menziona, inevitabilmente le giocate di Dybala: "E poi il palo di Dybala, il suo colpo al volo murato da Consigli, la sua punizione del pari pennellata sulla testa di McKennie: con le inevitabili pause cui ha diritto un convalescente ma, a conti fatti, anche una continuità di ispirazione e rendimento che nessuno dei suoi compagni ha attinto. Vogliamo parlare degli alti e soprattutto dei bassi di Alex Sandro? Se parliamo invece di equilibri, di organizzazione di gioco, anche di occasioni, nessun dubbio che il suo pari il Sassuolo lo avesse meritato. Ha addirittura vinto grazie a un doppio capolavoro [...]. Ma la domanda in controluce è: può una squadra come la Juve farsi bucare a quel modo? Dopo aver sprecato per sciatteria nei pressi dell'area avversaria l'ultimo pallone di una rimonta che ancora era nell'aria? Allegri è indubbiamente tornato in versione sparagnina: ora se non altro è più chiaro il perché".